I lupi, in Italia, sono considerati dalla legge come specie protetta. E questo attuale status potrebbe causare un potenziale problema
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
In Italia alcuni animali sono considerati a rischio estinsione. Motivo per cui questi sono stati inseriti in una categoria apposita. E questo non permette giustamente di cacciarli nonostante questi possano creare dei disagi. E’ il caso degli orsi che spesso entrano in città creando paura e terrore. Ma non solo perché in questa categoria ci sono anche i lupi che stanno seminando terrore tra gli allevatori.
Ma proprio su questo animale nelle ultime settimane si è aperto un vero e proprio caso. Infatti secondo l’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sostiene che questi superano i 3.300 esemplari. E ben 2.400 sparsi per il centro-sud Italia. La restante parte nelle regioni alpine. Una dato confermato in parte dall’Enpa. Ma con una differenza che dà vita a un vero caso: i primi ritengono che i lupi non siano a rischio d’estenzione, mentre i secondi vogliono mantenere lo status.
La situazione e l’interpretazione di questi numeri hanno aperto un dossier “Fenomeno Lupo” con il quale si sta analizzando – come richiesto da molti – la possibilità di annullare lo status di animale in via d’estinzione così da poter proteggere la prima vittima di questi quadrupedi: il bestiame. A richiederlo a gran voce gli eurodeputati lo scorso 24 novembre tramite una risoluzione adottata con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astenuti. In questa risoluzione viene richiesto che, non appena questi animali raggiungano lo stato di conservazione desiderato, ovvero quello di protezione delle specie dei grandi carnivori, si adegui per facilitare e prevenire il risarcimento dei dann che questi animali possono provocare.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Cani eroi, scavano insieme ai soccorritori: senza sosta per Ischia
Eppure Ruralpi, sostiene che con le leggi si può contenere il lupo il tutto prendendo esempio dalla Francia che preleva ogni anno il 20% della popolazione dei lupi senza infrangere la direttiva Habitat, approvata a dicembre del 1990 sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche. Inoltre, continua Ruralpi, le Regioni “hanno il diritto/dovere di monitorare e controllare la fauna dannosa (ancorché iper-protetta), anche il lupo e l’orso. Nei modi previsti dalle normative“. Secondo questi, infatti il controllo di questi animali potrebbe rientrare nella previsione dell’art 19 comma 2 della Legge 157 del 1992 intitolata “Norme a protezione della fauna selvatica omeoterna e per il prelievo venatorio“.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> I cani amano le auto elettriche, lo sapevi? Ti spieghiamo il motivo
Qui c’è un passaggio in cui si sottolinea come il controllo della specie di fauna selvatica anche nella zona vietata alla caccia. Un controllo esercitato selettivamente viene praticato tramite l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica e, qualora questo dovesse constatare l’inefficacia dei metodi precedenti, le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento.