Pausa sigaretta, 5 giorni di ferie in più per chi non fuma: si compensano i break tra colleghi

Break sigaretta a lavoro: 5 giorni di ferie in più per i non fumatori. Una sorta di compensazione per la pausa dei colleghi fumatori

fumare sul lavoro: giorni di ferie per i non fumatori
Break – sigaretta – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Il fumo, sappiamo tutti è un vizio. Da molti è definito un “brutto” vizio, ed effettivamente non possiamo dar torto a chi afferma questo. Fumare non fa bene alla nostra salute, anzi, conosciamo ormai benissimo tutti i danni che questa abitudine può causare. Ma per quanto riguarda i fumatori, cosa succede sul luogo di lavoro? Molti sono quelli che usufruiscono della pausa sigaretta, ma come viene gestita questa cosa dai non fumatori? Scopriamo l’idea di un datore di lavoro che ha trasformato la pausa sigaretta in giorni di ferie.

Per equiparare il tempo ed il carico di lavoro, dunque, chi non fuma potrà usufruire di giorni di ferie. Sui luoghi di lavoro, spesso, questo rappresenta motivo di discussioni e diatribe, che inevitabilmente contribuiscono a costruire un ambiente non sereno sul posto di lavoro. Un aspetto molto negativo, da non sottovalutare. L’equilibrio sul posto di lavoro è fondamentale, in qualsiasi ambito, per svolgere, appunto, al meglio le proprie mansioni.

La pausa sigaretta si trasforma in giorni di ferie per chi non fuma

equiparare i break sigaretta con i giorni di ferie
Sigaretta – Fumo – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Come abbiamo già detto, al fumo sono imputati moltissimi problemi legati alla salute. Nel nostro Paese, pare che solo nell’ultimo anno, il numero dei fumatori sia vertiginosamente aumentato, rispetto agli anni passati. Quest’aumento è stato registrato anche dopo la pandemia, che ci ha costretti chiusi in casa. Un po’ per lo stress, un po’ per ingannare il tempo in quelle interminabili giornate, molte persone hanno iniziato a fumare e coloro che, invece, erano già fumatori, hanno aumentato il consumo di sigarette.

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Inutile sottolineare quanto siano allarmanti e preoccupanti questi dati e quanto l’Istituto Superiore di Sanità sia spaventato da questi dati in continuo aumento. La questione “Tabagismo“, dunque, coinvolge inevitabilmente anche i luoghi di lavoro. Se si calcola che, in media, si fumano 11,5 sigarette al giorno, questo vuol dire che anche sul luogo di lavoro, i dipendenti dovranno allontanarsi per soddisfare questo “bisogno”. Per compensare questo scompenso, dunque, tra i dipendenti fumatori e quelli che non fumano, un azienda tedesca ha avuto un’idea.

Il Direttore dell’azienda ha deciso di trasformare i break sigaretta in giorni di ferie. Che cosa vuol dire? Mentre i dipendenti fumatori continueranno ad usufruire delle piccole pause per fumare, coloro che non fumano avranno la possibilità di avere 5 giorni di ferie in più ogni anno. Non si tratta di una strategia per ridurre il numero dei fumatori sul luogo di lavoro, bensì di un discorso di correttezza verso tutti i dipendenti. La pausa sigaretta non è legale, non rientra, infatti, nella pausa pranzo.

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Si tratta più semplicemente di un attimo che il dipendente si concede per soddisfare questo bisogno, tramite una sorta di accordo tacito tra gli altri colleghi ed il datore di lavoro. Inoltre è stato dimostrato che i dipendenti che fumano, a causa dei continui break sigaretta, siano addirittura meno produttivi, perché continuamente distratti. Inutile dire che quest’iniziativa ha riscosso la massima approvazione tra i dipendenti non fumatori.

 

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