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Bioarchitettura

Rebrick, il metodo sostenibile per riciclare mattoni usati

Ogni anno la produzione di mattoni genera un’emissione notevole di CO2 nonché uno spreco di rifiuti, perché non intervenire col metodo Rebrick? Scopriamo di cosa si tratta. 

Mattoni argilla – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Il mondo dell’edilizia è sempre ricca di sfumature da cui possiamo assolutamente attingere per carpire anche gli aspetti secondari e smussare gli angoli stridenti. E’ quello che viene fatto ormai da diversi anni per fare in modo che anche l’architettura e l’edilizia diventino settori ampiamente sostenibili; un qualcosa che visto il periodo dello spreco nel quale viviamo, vale assolutamente doppio.

Sono numerose le iniziative che vengono poste in essere per assicurarci un futuro roseo, nei limiti del possibile. Idee che provengono da diverse parti del mondo e che riescono a fornirci uno stimolo per fare bene. Prendiamo ad esempio il modello danese, sta ottenendo rapida diffusione nel mondo. Scopriamo quindi di cosa si tratta.

Rebrick, la nuova frontiera della bioedilizia

Pavimentazione Rebrick – Instagram – OrizzontEnergia.it

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Rebrick è un’azienda danese con lo sguardo sempre verso la sostenibilità. La sua mission è quella di ridurre l’impatto nocivo dei rifiuti che dilaga in maniera sempre più prepotente e dall’altra intervenire sull’emissione di CO2 dando una sterzata a questa minaccia presente a livello globale. E’ stato dimostrato infatti come il riutilizzo di mattoni riduca 2 Kg di CO2 per mattone.

Ogni mattone riciclato che viene impiegato nell’edilizia, fa ridurre 0,5 kg di emissioni di CO2 durante la costruzione. Quindi un totale di 2,5 kg di CO2 risparmiati, un risultato assolutamente ambizioso. L’azienda danese partendo da queste premesse, si è attivata per riutilizzare i mattoni in argilla, smistandoli nella fase di selezione dai rifiuti di demolizione. Segue una pulitura automatica; i mattoni vecchi vengono sottoposti ad una fase di pulizia che prende il nome di “raspatura vibrazionale”.

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Ma questo non avviene solo con i mattoni in argilla: come si vede nella foto sopra infatti gli stessi dichiarano che dopo tanta attività di ricerca hanno potuto progettare e lanciare sul mercato un prodotto, paragonabile ai tradizionali blocchi di pavimentazione.  La peculiarità sta nel fatto che questo prodotto aiuterà ad affrontare e quindi ridurre il problema dei rifiuti di plastica. Il sistema Rebrick  va esteso al mercato europeo non senza le strategie di marketing globale in modo da diventare il leader nel settore della bioarchitettura, sarebbe un incredibile passo in avanti.

Maria Longo

Nata a Catania nel 1987. Conseguita la Laurea Magistrale in Giurisprudenza con una tesi dal titolo “Matrimonio omosessuale: un’analisi comparatistica”, intraprende il percorso forense tra divorzi, procedimenti in Corte D’Appello e Commissione Tributaria. Parallelamente muove i primi passi in ambito giornalistico collaborando con alcune testate locali e scrivendo articoli di diritto con analisi approfondita sulle pronunce più autorevoli della Corte di Cassazione. Appassionata di fotografia, non rinuncia mai alla sua reflex che viaggia con lei, alla ricerca di dettagli da immortalare. Lingue parlate inglese, francese e spagnolo.