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Foresta in Groenlandia, lo studio toglie ogni dubbio:”Trovate delle tracce”

Gli scienziati, esaminando alcune zone della Groenlandia, sono riusciti a capire quale fosse lo stato di quei luoghi milioni di anni fa. Delle scoperte interessanti che fanno capire quanto sia importante preservare l’ambiente.

Paesaggio-Pixabay-Orizzonteenergia-it

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Uno studio, condotto dagli scienziati e pubblicato sulla rivista Nature, apre degli scenari incredibili su quella che poteva essere la vita, la presenza delle varie specie e l’ecosistema di circa 2 milioni di anni fa. Fino ad ora non c’era stata una prova così tangibile di come fosse la vita sul nostro pianeta così tanto tempo fa. Conoscere l’ecosistema di un dato periodo storico, le usanze di una tribù antica oppure di popolazioni antiche ci permette di avere un’istantanea per capire quali erano gli usi e i costumi delle persone che abitavano la terra.

Basti pensare alla scoperta e alla successiva decifrazione del codice di Hammurabi del 1750 a.C., che ci ha permesso di avere conoscenza di quali fossero le leggi in quel momento storico e, di conseguenza, anche di quale erano le questioni che stavano a cuore. Stesso discorso si può fare sui geroglifici egiziani, che risalgono a circa il 3000 a. Cr. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire cosa hanno scoperto gli scienziati esaminando le foreste della Groenlandia.

Foresta in Groenlandia: le nuove scoperte fastte dagli scienziati

Deserto polare-Pixabay-Orizzonteenergia-it

In seguito all’individuazione di tracce di DNA in alcune zone, che ad oggi vengono considerate come deserti polari, alcuni scienziati sono riusciti a risalire a quale fosse lo stato dello stesso luogo di tre milioni di anni fa: la presenza di flora e fauna era davvero imponente. A causa del cambiamento climatico, è già risaputo che la Terra ha subito una grande mutazione che ha portato all’estinzione di alcune specie animali.

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Ma non solo. Anche alla distruzione di un’intera flora, presente in quel determinato periodo storico. Una scoperta resa possibile dallo studio del genoma presente in quei determinati posti. In particolare, grazie allo atudio di questi “resti”,è stato possibile ipotizzare che circa 3 milioni di anni fa, in quello che è attualmente un deserto polare presente nel nord della Groenlandia, vi era una presenza di faggi, oliveti e altri alberi che creavano un ecosistema davvero unico.

Ovviamente la presenza di questa vegetazione faceva sì che vi fosse anche la presenza di molti insetti e animali: molti dei quali si sono estinti ma altri li troviamo ancora oggi (ovviamente con delle caratteristiche diverse dovute all’evoluzione della specie): formiche antenate di quelle che conosciamo oggi oppure animali mastodontici che altro non erano che i mammut americani.

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Lo studio ha messo in evidenza anche la presenza di anatre, roditori e conigli, oltre anche a parassiti che che affliggevano questi animali. Anche nel mare pare ci fossero specie che tutt’oggi vivono come il plancton oppure anche delle alghe del tutto simili a quelle dei giorni nostri. Una scoperta che ha messo ancora di più in evidenza il tema legato al cambiamento climatico che può portare alla distruzione di intere zone.