Viaggiare in posti con fusi orari diversi dal nostro può causare il jet lag, ma con alcuni accorgimenti possiamo goderci il viaggio
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Le nostre abitudini quotidiane sono legate non solo all’alimentazine ma anche alle ore di riposo. In genere siamo legati ad orari per strutturare i nostri impegni lavorativi o di svago. L’alternanza delle fasi di veglia e di sonno a cui il nostro organismo si abitua creano un proprio bioritmo. Nel mondo però i Paesi hanno orari diversi.
Per esempio in America le lancette dell’orologio vanno tirate indietro di sei ore rispetto all’ Italia, In Messico di sette, in Giappone invece vanno mandate avanti di otto ore rispetto a noi. Insomma, se la differenza è abbastanza consistente e quando viaggiamo ci possiamo trovare a dover cambiare di parecchio il nostro ritmo.
La sindrome da Jet Lag si manifesta come una problematica legata al cambiamento del fuso orario. Si può sviluppare in persone che viaggiano in aereo verso una destinazione che si trova ad alcuni paralleli di distanza. Di conseguenza, si ritrovano in un luogo la cui ora locale è differente da quella di partenza.
Come spiegato sul sito novanight, i sintomi possono essere stanchezza, sonnolenza, inappetenza, nausea, problemi intestinali, malessere generale o cambio d’umore. Le cause dunque sono da ricercare nell’alterazione dei ritmi circadiani. Questi sono basati sulle attività biologiche umane che si verificano ogni 24 ore, in base all’esposizione luce e buio alla quale siamo soggetti.
Per cercare di evitare queste situazioni possiamo ricorrere a degli accorgimenti- E’ importante che ci sforziamo di consumare i pasti seguendo gli orari locali, cercando di svincolarsi da quelli a cui siamo abituati. Evitiamo le bevande alcoliche, gassate od eccitanti, fin dall’aereo, che potrebbero contribuire ad alterare ulteriormente il nostro fisico.
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Meglio di bere molta acqua per garantire una corretta idratazione dell’organismo. Durante il volo cerchiamo di stare al buio e dormire. Organizzare il viaggio durante le ore notturne sarebbe la cosa migliore. Questo ci permetterà di arrivare a destinazione sufficientemente riposati.
Quando siamo sul posto esponiamoci ai raggi solari o alla luce naturale, stimola l’adeguamento al nuovo ritmo. Per lo stesso motivo creiamoci anche una nuova routine quotidiana da rispettare. Qualora ce ne fosse la possibilità, è opportuno concederci 30 minuti di riposo all’arrivo in modo da liberarci di una parte della fatica del viaggio.
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Si è diffusa anche la tendenza ad assumere melatonina. Si tratta di un ormone secreto dalla ghiandola pineale, che si trova alla base del cervello, poco dopo la comparsa dell’oscurità. La concentrazione nel sangue aumenta rapidamente fino a raggiungere un picco massimo tra le 2 e le 4 di notte e si riduce gradualmente all’avvicinarsi dell’alba.