Se siamo giovani e non sappiamo che lavoro fare da grandi, perchè non pensare di diventare un pastore? Oggi è possibile
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E’ da qualche tempo oramai che in Italia si assiste ad un ritorno a quei lavori considerati sorpassati e dimenticati, proprio da parte dei giovani. Molti di loro hanno aperto aziende agricole, ricomincinado a coltivare prodotti che in Italia erano scomparsi ormai da tempo e, spesso, seguendo i dettami dell’agricoltura sostenibile.
Sembra che in questo periodo sempre più giovani vogliono rispondere al richiamo della natura. L’ambito, in particolare, che suscita maggiore interesse è quello che riguarda la pastorizia. In Italia si contano all’incirca 7.000 pecore. Grazie ad un progetto del Consiglio per la ricerca in Agricoltura con l’aiuto dell’Università di Torino, Sassari e del Molise, è nata la Scuola Nazionale della Pastorizia.
Altre regioni hanno dato inizio percorsi dedicati alla pastorizia. Per esempio in Calabria, è nato il progetto formativo Pastore 4.0. Questo si occupa di formare chi lo desidera all’applicazione della tecnologia agli allevamenti di pecore e capre. In Sardegna hanno istituto la Scuola di Pastorizia per giovanissmi.
A Luglio del 2022, in Lombardia, è stata approvata una legge regionale che ha portato all’istituzione di tirocini formativi presso alcune aziende regionali che si occupano di pastorizia. Sono momenti di formazione che aiutano i giovani a capire se questo è il cammino lavorativo adatto a loro.
Fare il pastore non è un’attività che si può improvvisare. C’è bisogno di conoscere quali sono gli elementi basilari per poter, un giorno, iniziare questa attività. Dietro a questo disegno di formazione c’è anche la possibilità di dare sostegno a piccoli comuni e valorizzare in modo adeguato alpeggi e prati da pascolo.