Avatar torna al cinema con il suo messaggio rimasto immutato: oggi come ieri è vero ed attuale. Ecco perché e di cosa si tratta
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Avatar è finalmente tornato. Il sequel del colossal che ha segnato un’epoca sul grande schermo e non solo è pronto a stupire ancora. Esce oggi in tutte le sale, a 13 anni dal debutto della prima pellicola in 3D, il sequel diretto da James Cameron “Avatar: La via dell’acqua”.
Ritornano i famosi protagonisti dalla pelle blu, con i super fisici, mondi fantastici e che incantano con il loro messaggio pieno di significato che forse in molti nel 2010 non avevano affatto compreso. Avatar è la trasposizione di quello che accade ancora oggi sulla terra, è la versione camuffata di magico e alieno di un fenomeno che non si arresta ma che in molti fanno finta di non vedere. Ecco perché il suo messaggio è ancora attuale. Ma di cosa stiamo parlando? Te lo spieghiamo nel nostro approfondimento.
Avatar racconta sì un mondo alieno dove i protagonisti sono dalla pelle blu, ma non è una pura illusione. Si tratta della trasposizione del colonialismo, delle divisioni tra culture e della prevaricazione di una sull’altra perché sono i giochi di potere quelli che contano. E poi c’è lo sfruttamento delle foreste, quello che oggi continua a non arrestarsi e per questo, nel film di James Cameron, un intero popolo piange.
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Gli avatar non sono altro che i popoli indigeni che mandano al mondo il proprio urlo di disperazione. I Na’vi come le popolazioni che risalgono agli anni più remoti della terra, hanno un rapporto strettissimo e viscerale con la natura che cercano di difendere in ogni modo. Dall’altro lato gli uomini che con la loro energia cercano di prevaricare e di risolvere quello che loro stessi hanno creato.
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Non è altro che la storia della terra: la colonizzazione che porta all’estinzione delle popolazioni indigene, la deforestazione e lo sfruttamento minerario intaccano equilibri che sono rimasti immutati per anni. In Avatar si rivedono alcune popolazioni del Borneo che dicono che quello che accade nel film è quello che loro vivono sulla loro pelle, dal disboscamento all’inquinamento mentre loro cercano di difendere a spada tratta la foresta.