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C’è davvero un’età per fare tutto? I traguardi scanditi dal tempo

Sin dalla nascita, ci viene detto che c’è un’età per tutto, e che ognuno di noi ha un programma già inquadrato nel tempo: è davvero così?

Le fasi di crescita (Canva) – Orizzontenergia.it

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Cresciamo con la consapevolezza che dobbiamo raggiungere determinati traguardi nel tempo giusto. Sin dalla nascita, dobbiamo intraprendere un percorso omologato fatto a tappe, cercando costantemente l’approvazione degli altri. Ci insegnano che, per essere felici, dobbiamo per forza soddisfare certi standard di comportamento.

Nella vita, ogni età ha le sue tappe e i suoi obiettivi da raggiungere, ad esempio, a 2 anni bisogna iniziare a parlare, a 6 anni bisogna iniziare a leggere e a contare, a 9 ad avere un hobby e a 13 bisogna scegliersi il liceo da frequentare, stabilendo così una parte del proprio futuro. Un meccanismo che tutti siamo obbligati a seguire, ma è proprio così che funziona la nostra esistenza?

Le tappe prestabilite da affrontare nel giusto periodo della vita

Invecchiamento (Canva) – Orizzontenergia.it

Cerchiamo di stabilire una tabella chiara sulle tappe che tutti noi abbiamo affrontato, o che affronteremo nel prossimo futuro: superata l’infanzia, che abbiamo già analizzato, entrati nella fase adolescenziale attraversiamo precisi momenti, come ad esempio il primo bacio a 14 anni, il diploma a 19, e poi da giovani-adulti, la laurea a 25. Secondo gli esperti, è qui che inizia la Quarter Life Crisis, cioè la crisi di una delle quattro fasi della vita.

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Una volta presa la laurea, bisogna entrare nel mondo del lavoro, cosa difficilissima. Ci si ritrova spaesati, senza certezze, inoltre si è preoccupati per il futuro, ci si sente soffocati dagli obblighi e dalle aspettative che gli altri ripongono in noi. Dopo le varie problematiche adolescenziali, che pongono i ragazzi in conflitto col mondo intero e con la propria famiglia, a 25 c’è il rischio della prima fase depressiva.

La crisi esistenziale dei 25 anni coinvolge il 90% delle persone

Giovane lavoratore schiacciato dai dubbi (Canva) – Orizzontenergia.it

Ne parla uno studio inglese effettuato all’Università di Greenwich, riferendo che circa il 90% dei giovani soffre di questa crisi, una crisi che può durare anni. Da questo momento in poi, inizia una corsa contro il tempo, che ci incanala tutti nella stessa direzione. Una direzione imposta dalla società. Ma vogliamo tutti procedere allo stesso ritmo e andare nella stessa direzione?

Ogni persona ha i suoi tempi e i suoi obiettivi, che non bisogna mai forzare. Dopo i 25 anni si cerca di uscire di casa, a 32 anni (in media) ci si sposa, a 35 anni si fa il primo figlio, a 40 anni si cerca di fare carriera per guadagnare di più per sentirsi appagati. A 55 anni si deve essere perfettamente stabiliti, a 65 anni arriva la pensione, e poi i nipoti.

Chi sono i Late Boomer

Progetti nella vita (Canva) – Orizzontenergia.it

La società ci insegna che bisogna essere spensierati solo quando si è bambini, già da adolescenti ci insegnano che dobbiamo studiare per realizzarci, per avere un lavoro, per mettere su famiglia, per pagare il mutuo di casa. Questo modo di ragionare, però, non funziona per tutti, e se si è in ritardo, oppure se si cambiano obiettivi, non c’è niente di sbagliato.

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Coloro che sono fuori dagli schemi, che non hanno una vita standard, sono definiti Late Boomer, cioè coloro che sviluppano tardivamente le percezioni e le fasi dei loro coetanei. Sono persone che cercano di rallentare lo schema dell’esistenza, ma spesso si sentono in difetto, meno maturi rispetto agli altri, e si fanno tanti complessi. Ma la vita non è una legge fisica, ognuno ha la sua strada da seguire.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.