Caccia e fauna selvatica, la materia passa al Ministero dell’Agricoltura

La Commissione del Senato approva e conferma il passaggio di mano della materia della caccia e della fauna selvatica

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Cacciatore-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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La caccia in Italia è regolata dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e da altre norme in materia. E’ una pratica che consiste nel catturare e uccidere animali selvatici per procurarsi il cibo e per altri fini. L’attività venatoria è regolamentata per la protezione della fauna selvatica. La potestà legislativa in materia di caccia spetta alle Regioni, poiché non è espressamente riservata alla legislazione dello Stato.

Il governo si è riservato la potestà legislativa in tema di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali, per cui il potere regionale, in questa materia, è in parte limitato. La limitazione non esiste per le Regioni a statuto speciale, in quanto hanno la potestà legislativa in tema di ambiente e possono dotarsi di propri corpi di polizia per tale scopo.

Tutte devono destinare una quota, dal 20 al 30%, del territorio agro-silvo-pastorale alla protezione della fauna selvatica in cui è vigente il divieto di abbattimento e cattura a fini venatori. La competenza spettava al Ministero dell’Ambiente. Oggi le cose sono cambiate, il leghista Antonino Germanà ha presentato un parere in cui si è proposto di attribuire al Ministero dell’Agricoltura tutte le funzioni statali in materia di fauna selvatica.

Caccia e fauna selvatica passano di mano definitivamente

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Animale selvatico-Pixabay-OrizzontEnergia.it

In ottava Commissione, al Senato, è stato approvato il passaggio contenuto nel decreto legge 173/22 recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri, la cui conversione in legge con alcune modificazioni è stata già approvata dalla Camera dei deputati.

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Le competenze in materia dunque passano al Ministero dell’Agricoltura. Un dicastero del governo italiano preposto, inoltre, all’elaborazione e al coordinamento delle linee politiche agricole, forestali, agroalimentari. Nonché all’ippica, alla pesca a livello nazionale, europeo e internazionale, rappresentando l’Italia in seno all’Unione europea.

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Nel motivare il proprio parere favorevole al passaggio delle competenze, la Commissione del Senato ritiene che in questo modo, le funzioni possano essere esercitate in maniera efficace e coerente. Coordinate con un’adeguata gestione degli equilibri ecologici tra specie selvatiche, agricoltura ambiente ed attività venatoria.

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