Agrifoglio, miti e superstizioni della pianta simbolo del Natale

Da sempre indicata come pianta magica, le proprietà dell’agrifoglio lo rendono ideale per l’inverno e per la “magia” della festa cristiana

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Agrifoglio sotto la neve da Pixabay, sito orizzontenergia.it

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Conosciuto fin dai tempi degli antichi romani, l’agrifoglio è spesso confuso con il pungitopo. Sebbene i bordi delle foglie delle due piante siano diversi: lanceolate e con spina unica quelle del pungitopo, irregolari e con più spine quelle dell’agrifoglio.

Agrifoglio deriva dal latino e significa “dalle foglie aguzze”, il nome “pungitopo” si deve all’uso di entrambe nelle dispense, da parte dei contadini, per tenere lontani i topi dal formaggio e dai salumi.

Le proprietà magiche dell’agrifoglio e la storia

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Bacche di agrifoglio da Pixabay, sito orizzontenergia.it

Da qualsiasi popolo venisse utilizzato, all’agrifoglio è sempre stato riconosciuto un potere magico. Antichi romani o irlandesi o etruschi, pagani o cristiani che fossero, i popoli lo utilizzavano dinanzi alle case e alle stalle per tenere lontani spiriti maligni, demoni e malefici.

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Queste indicazioni erano date già da Plinio il Vecchio. I romani la utilizzavano durante i Saturnali, come segno di prosperità e benefici per l’agricoltura. Durante la festa del Sol Invictus, la quercia, che simboleggiava l’estate, soccombeva all’agrifoglio, che rappresentava l’inverno.

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Il passaggio dalla religione pagana a quella cristiana non ha scalfito l’agrifoglio, che ha mantenuta intatta la sua simbologia. Difatti i cristiani, dopo aver sovrapposto la data della festività del Natale a quella dei Saturnali – che si tenevano dal 17 al 23 dicembre – rivisitarono anche il significato stesso dell’agrifoglio in funzione della neonata religione.

I bordi irregolari delle foglie di agrifoglio mutarono riferimento. Da barriera pagana contro gli spiriti maligni, divennero un naturale rimando alla corona di spine della passione di Cristo. Anche i colori delle foglie e dei suoi frutti furono rivestiti di una storia nuova e in totale chiave cristiana.

Si narrava di un povero pastorello che, avuta la notizia della nascita di Cristo, non aveva altro da regalare che una corona di agrifoglio. Pianse per aver così poco da donare, ma le lacrime resero lucide le foglie e divennero bacche rosse. O ancora, per un’altra tradizione, i frutti sono rossi perché il sangue di un pastore, pungendosi con le foglie mentre portava doni a Gesù, si coagulò subito.

Ma oltre i miti e le tradizioni religiose, l’agrifoglio è da sempre una manna per i malanni dell’inverno. Le sue radici hanno potere diuretico, i suoi frutti hanno proprietà lassative e le sue foglie, messe a macerare nel vino, hanno un forte potere calmante e febbrifugo. Insomma, è davvero una pianta invernale magica!

 

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