In Sardegna è stata scoperta una nuova specie di pianta, è stata battezzata Solenopsis bacchettae, dedicata al direttore dell’Orto botanico.
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La natura è infinita e non si smette mai di scovare nuove specie. Sembra assurdo, eppure è stata scoperta di recente una nuova specie di vegetale, proprio in Sardegna. La nuova pianta è stata illustrata e descritta per la prima volta sulla prestigiosa testata Nordic Journal of Botany, si tratta di una specie endemica di alcune aree dell’isola.
La Solenopsis bacchettae cresce in prossimità di sorgenti, tra le rocce di natura carbonatica. La scoperta è avvenuta grazie ai ricercatori guidati dal professor Salvatore Brullo, docente di Botanica all’Università di Catania. La pianta presenta fiori dalla colorazione lilla. Il nome è dedicato a Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica dell’Università di Cagliari.
In Sardegna scoperta nuova specie di pianta
La flora sarda non smette di stupire, e stupisce ancora di più il nome che ha assunto la nuova scoperta. Brullo ha chiamato Solenopsis bacchettae in onore del suo allievo Gianluigi Bacchetta, professore dell’Università di Cagliari e direttore dell’Orto Botanico di Cagliari. Non è comune che un maestro dedichi il nome di una pianta a un allievo.
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La Solenopsis è una specie rara, a rischio estinzione a causa del deperimento del suo habitat. Il territorio in cui cresce, infatti, è fortemente soggetto ai cambiamenti climatici e l’ecosistema in cui si insidia è molto fragile. Occorre una tutela particolare per salvaguardare queste aree dell’isola, che sono particolarmente esposte alla crisi ambientale. Al momento, le foto che abbiamo per visionarla sono poche.
Secondo le stime effettuate dal team di ricercatori, si contano circa mille esemplari di Solenopsis, sparsi in aree diverse. È una pianta che cresce in ambienti umidi, tra le rocce che costeggiano torrenti e fiumi, la cui sopravvivenza è minacciata dall’inquinamento delle acque e dalle operazioni di bonifica dei territori. Insomma, la scoperta è arrivata tardi, ma si può intervenire concretamente.
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In realtà, la prima volta che questa specie di pianta fu avvistata dagli studiosi risale al 2003. In quasi venti anni, i ricercatori hanno raccolto informazioni di ogni genere, osservando costantemente il territorio. Dopo infine comparazioni con migliaia di altre specie di piante mediterranee, oggi arriva la conferma della scoperta: l’Italia si arricchisce di una nuova specie vegetale, a indicare l’importanza e la ricchezza del nostro patrimonio naturale.
