Gli occhi tradiscono le scelte, gli studiosi l’hanno scoperto grazie ai movimenti oculari

Gli occhi, il senso della vista che ci permette di guardare, vedere, osservare il mondo che ci circonda e di muoverci all’interno di esso

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Occhi-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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Le neuroscienze, o neurobiologia sono l’insieme degli studi, scientificamente condotti, sul sistema nervoso. Richiedono conoscenze di fisiologia, biologia molecolare, biologia cellulare e tanto altro. A differenza, però, di altre discipline biologiche, attingono anche ad ambiti quali psicologia e linguistica.

Questo studio è aumentato significativamente nel corso della seconda metà del XX secoo ed ha permesso ai neuroscienziati di studiare l’apparato nervoso in tutti i suoi aspetti. La struttura, il funzionamento, lo sviluppo, le disfunzioni e come poterlo cambiare.

Le ricerche hanno focalizzato l’attenzione sui meccanismi che generano i comportamenti. Per esempio, le questioni riguardanti specifiche modalità sensoriali, come la visione e il movimento. Un esperimento condotto presso l’Università del Colorado, negli Stati Uniti, ha dimostrato come movimenti oculari possono tradire le scelte che stiamo per compiere in un determinato momento.

La finalità è comprendere se sono questi a dare degli indizi sulle decisioni che prendiamo. Hanno coinvolto 22 persone, le quali dovevano usare un tapis roulant a diverse pendenze per alcuni minuti. Dopo di che, sedendosi davanti ad un monitor ed una fotocamera ad alta velocità, avevano quattro secondi di tempo per scegliere tra due opzioni di allenamento diverse.

I movimenti oculari svelano le nostre scelte

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Una volta effettuata la scelta, tornavano a completare l’esercizio. La rivista scientifica Current BiologyI ha pubblicato i risultati del test dai quali si evince che prima di prendere una decisione, i partecipanti tendono a muovere gli occhi più velocemente mentre osservano l’opzione che alla fine avrebbero scelto. C’ è una correlazione cioè tra questa e la rapidità dei movimenti.

Alaa Ahmed, docente associata di ingegneria meccanica presso l’Università del Colorado ed autrice dello studio, ne ha spiegato l’esito. Si è scoperta una misurazione accessibile che darà modo, in pochi secondi, non solo di capire cosa preferiamo, ma anche quanto.

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Mentre le persone valutavano le due possibilità, spostavano lo sguardo tra le icone sempre più velocemente. Le saccadi, ossia i movimenti oculari, erano altrettanto vigorose. Poi, con il passare del tempo, il vigore è aumentato solo per l’opzione che alla fine è stata scelta.

Sembrava che gli occhi fossero impegnati a raccogliere informazioni per giudicare le due alternative. Gli studiosi hanno osservato tale fenomeno nelle persone più impulsive del gruppo, che prendevano decisioni più affrettate. Tutto questo potrebbe dare la possibilità di osservare il funzionamento del cervello umano dall’esterno.

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Aprendo la via a nuove strategie per i pazienti che soffrono di malattie come la depressione o il morbo di Parkinson, caratterizzati da movimenti rallentati. Gli scienziati sono orientati verso la possibilità che le saccadi possano essere uno strumento diagnostico per i medici professionisti, un modo per identificare il progresso di determinate malattie.

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