Pulcinella di mare, potrebbe scomparire dall’Europa: tutta colpa del cambiamento climatico

Si è parlato tante volte dei danni derivanti dal cambiamento climatico. E tra le vittime ci potrebbe anche essere la pulcinella di mare

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Pulcinella di mare- Pixabay – OrizzontEnergia.it

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C’è un uccello davvero incredibile che potrebbe salutare per sempre l’Europa. Si tratta della pulcinella di mare. Questo appartiene alla famiglia delle Alche. In estate questo simpatico volatile migra verso l’Atlantico settentrionale, mente negli altri mesi vive sulle coste islandesi, norvegesi, bretoni, britanniche e nell’arcipelago delle Far Oer.

La pulicinella di mare si riconosce per via del becco piatto e triangolare – capace di contenere fino a 18 pesci alla volta – di colore rosso, giallo e blu e dalle zampe di colore rosso/arancione. La lunghezza di questo volatile è di circa 30 cm e raggiunge i 600 grammi di peso. E proprio sulle scogliere del Nord Europa gli esemplari di entrambi i sessi si incontrano per deporre le uova. Ma a potrebbe essere una delle ultime volte.

La pulcinella di mare saluta l’Europa?

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Pulcinella di mare – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Un nuovo studio sottolinea come questi uccelli potrebbero, entro la fine del secolo, sparire per sempre dall’Europa per colpa dei cambiamenti climatici. Infatti il surriscaldamento – tra le sue varie conseguenze – potrebbe portare alla perdita di quei tantissimi luoghi di nidificazione frequentati dalla pulcinella di mare e altri volateli.

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A lanciare l’allarme è stato il report pubblicato dall ZSL – Zoological Society of London – in collaborazione con l’Università di Cambridge. Nel documento viene prospettato uno scenario preoccupante. In primis la sempre più difficoltà a procacciarsi il cibo a causa delle attività umane e i prolungati periodi di tempesta provocati dai cambiamenti climatici. Stime alla mano si perderebbero circa il 68% dei luoghi di nidificazione delle pulicinella di mare entro il 2100. Con loro anche gazze marine, sterne artiche che rischiano di veder andare in fumo rispettivamente l’80% e l’87% delle aree di riproduzione.

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Per evitare tutto ciò servono misure urgenti. E proprio per questo gli autori hanno anche realizzato una guida alla conservazione per permettere la tutela di 47 specie che nidificano sulle coste atlantiche europee. Nello stesso documento però c’è anche una buona notizia. Infatti questo uccello può essere facilmente incoraggiato a cercare nuove aree riproduttive purché con caratteristiche ambientali adatti. basterà collocare degli uccelli modello nei nuovi siti di nidificazione.

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