Le tariffe sulla tassa dei rifiuti sono più o meno care a seconda se viviamo al Nord, al Centro o al Sud Italia
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La tassa sui rifiuti, TARI, è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei medesimi. E’ dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili alla produzione di rifiuti.
E stata introdotta a decorrere dal 2014, con la legge 27 dicembre 2013, n. 147, sostituendo tutte le imposte precedenti relative alla gestione dell’immondizia. Fa parte dell’imposta unica comunale, IUC, insieme a quella municipale propria, IMU. Anche questa ha subito variazioni in questo periodo, come tutti gli altri settori, con l’aumento dei costi.
La Cittadinanzattiva è un’organizzazione, fondata nel 1978, che promuove, tra le altre cose, la tutela dei diritti dei cittadini, e stila annualmente un rapporto sui rifiuti.Da qui si evince che la Tari, a livello nazionale, è aumentata del 2,3% rispetto al 2021.
In media, dunque, pagheremo 314 euro al posto di 307 euro. Vi sono però differenze anche tra le regioni, nel nord costa meno, circa 267 euro annui, sale nel centro con 320 euro, per giungere poi nel meridione dove su arriva a 366 euro.
E’ stata stilata una classifica anche sulle città, sulla differenza del costo annuale medio della Tari , vediamone alcune nello specifico. Agrigento è al decimo posto delle zone urbane con le tariffe più alte con 427 euro. Al nono, c’è Reggio Calabria che nel 2022, paga 443 euro. Salendo di un posto, ossia all’ottavo, si rovano Benevento con una bolletta di 414 euro, i pugliesi con 402, seguiti dai siciliani con 396 euro.
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Napoli è la settima più cara per le tasse sui rifiuti, arriva a toccare quota 455 euro. I cittadini di Salerno pagano 456 euro, una cifra che li piazza al sesto posto in Italia. Messina è la quinta grazie alla cifra di costa 459 euro. I pisani, quarti, sborsano 463 euro per la Tari, e si tratta, tra l’altro, di una delle mete preferite dai turisti stranieri per trascorrere le vacanze nel nostro Paese.
Nella hit ci sono, in terza posizione, Brindisi con 464 euro, seguita da Genova dove la la bolletta ha toccato quota 480 euro. Ed in prima posizione Catania, la tari qui è passata dai 504 euro del 2021 ai 594 euro del 2022. Tra le città con i rincari più alti si segnala Rovigo, con un aumento del 27% .
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Segue Gorizia con un aumento del 18,2% e Firenze, dove la bolletta costa il 14% in più rispetto all’anno scorso. Al contrario, Udine è la città d’Italia dove si paga di meno con 174 euro all’anno, a cui si aggiungomo anche Belluno con 180 euro e Pordenone con 182 euro.