Svolta storica negli Stati Uniti: vietata la vendita di pinne di squalo in tuto il territorio, avviato un nuovo programma di tutela dell’animale.
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Il Senato degli Stati Uniti d’America ha preso la decisione storica di vietare la vendita di pinne di squalo su tutto il territorio. Questa norma è stata emanata per proteggere la specie e tutelare un predatore che svolge un ruolo fondamentale per l’ecosistema marino. Tuttavia, nonostante il divieto di vendita, la pesca illegale all’anime non si ferma.
La norma ha preso il nome di Shark Fin Sales Elimination Act, il testo è stato approvato alla Camera e dal Senato USA. Adesso non resta che la firma del Presidente Biden. L’intento è quello di salvaguardare questo maestoso animale marino dalla sua estinzione. Una legge che entra in scena per combattere il fenomeno drammatico dello Shark Finning.
Lo Shark Finning è una pratica crudele e vergognosa che consiste nel pescare gli squali, tagliare loro le pinne mentre sono ancora vivi, e poi rigettare i corpi in mare. Gli squali, impossibilitati a nuotare, muoiono nel giro di qualche ora. Una pratica crudelissima, da contrastare con tutte le forze, ostacolando questi pescatori senza scrupoli che operano nell’illegalità.
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Sul mercato, la pinna di squalo vale molto, ed è una parte davvero preziosa. Utilizzata in cucina per la preparazione di diverse zuppe, è una vera prelibatezza in molte culture, soprattutto in Cina e nelle comunità cinesi sparse per il mondo. Da secoli, questo piatto viene servito per le celebrazioni più importanti, come matrimoni, riti e grandi eventi.
Finalmente, gli Stati Uniti si sono attivati per proibire tale scempio, data la nutrita comunità cinese che ospitano. Stessa cosa è accaduta nel Regno Unito. L’intento è quello di porre fine al commercio di squali. Secondo le stime, ogni anno vengono catturati e uccisi circa 25 milioni di quali. Ma alcuni pescatori restano perplessi riguardo alla nuova legge.
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Secondo alcuni, il divieto non frenerà il massacro di squali, le comunità asiatiche sono già insorte, definendo il divieto un insulto alle loro tradizioni culinarie. Altri, invece, pensano che la norma possa essere aggirata facilmente, gettando in mare le pinne e tenendo comunque la carne di squalo. Insomma, staremo a vedere. Purtroppo, lo scempio umano non ha limiti.