Se finora hai buttato l’acqua di cottura delle patate nel lavandino hai commesso un grave errore. Ecco perché, rimarrai senza parole.
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Quando cuociamo in pentola le patate per farle bollite non ci preoccupiamo mai di conservare l’acqua di cottura, che anzi viene buttata senza troppi pensieri nello scarico del lavandino.
Quel liquido però può tornare utile in diversi modi sia in cucina che in giardino, se usata nel modo giusto. Economica e facilissima da preparare, l’acqua di patate è un piccolo tesoro da non sprecare, in quanto arricchita di parte dei nutrienti rilasciati dalle patate stesse al suo interno.
Acqua di cottura patate, mai buttarla nel lavandino: il motivo
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Come preparare l’acqua di patate: è davvero semplicissimo. Dovrete usare anche solo due o tre patate grandi, e potete sia decidere di pelarle oppure solo spazzolarle molto bene per eliminare qualsiasi residuo di terra (che rovinerebbe il sapore delle preparazioni in cui potreste usare l’acqua stessa).
Riducetele poi in cubi e mettetele in una pentola grande. Aggiungete l’acqua fredda fino a coprirle, accendete i fornelli e portate a bollore. Fate bollire per almeno 20 minuti o finché le patate saranno morbide. A quel punto versate l’acqua in un contenitore, mentre le patate potranno essere consumate come preferite.
L’acqua di patate può essere usata da fredda, e si può tenere in frigo per un massimo di 24 ore. Se invece volete usarla in giardino potete tenerla anche un giorno in più.
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Durante l’irrigazione: potete aggiungere un po’ di acqua di patate alla normale acqua di irrigazione, purché fosse assolutamente priva di sale. Così la pianta riceverà alcuni dei sali minerali e delle vitamine rilasciate dalle patate durante la cottura.
Non è un sostituto dei fertilizzanti, ma può aiutare. Se avete lasciato l’acqua di patate da parte da un paio di giorni, ricordate sempre di mescolarla bene prima di versarla nell’innaffiatoio. Per le erbacce: se avete bollito le patate con il sale, potete usare l’acqua bollente salata (solo in questo caso) sulle erbacce che crescono tra le mattonelle di un vialetto. E’ davvero incredibile e assurdo.