Lascia il lavoro e si dedica agli animali disabili, la storia di Amanda Clark

Sempre più persone decidono di dedicare gran parte del loro tempo agli animali che hanno bisogno di particolari cure

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Di animali maltrattati o nati con delle malformazioni ce ne sono davvero tanti e in tutto il mondo. Per fortuna esistono persone dal cuore grande che hanno deciso di aiutarli a vivere una vita almeno decorosa. Ne èun esempio Mert Akkoekc che, in Turchia, ha trasformato una parte della sua fattoria in un rifugio per animali di tutte le specie, abbandonati e bisognosi di cure.

Senza andare oltre confine, qui da noi in Italia, Alessandro Ortolan che gestisce in provincia di Treviso una Casa famiglia per animali disabili. La struttura è un ex mattatoio, una vecchia pellicceria dismessa, scelta appositamente per permettere a un luogo, nato per la morte degli animali, di vederli rinascere a nuova vita.

Oppure a Magnago, in provincia di Milano, dove un lotto di 40.000 mq ospita il Porcikomodi e il Parcocanile Vitadacani. Qui gli inquilini sono più di 200 ed ospitano tutte le specie di animali, dai cani, ai cinghiali, agli asini, ai poni, dai piccioni ai bovini e qui ogni animale ha il suo nome proprio.

In America una giovane donna con il sostegno del marito ha coronato il suo sogno

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Papera-Instagram-OrizzontEnergia.it

Ora spostiamoci in America dove Amanda Clark, una giovane donna, ha deciso di lasciare il suo lavoro di make-up artist per aprire, insieme al marito, un rifugio per animali disabili. E’ sempre stato il suo sogno nel cassetto e, dopo aver visitato un santuario per animali, ha deciso di dare vita al suo desiderio facendolo diventare realtà.

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Ha aperto il suo rifugio a Shermans Dale, in Pennsylvania, negli Stati Uniti. Un’oasi di pace e tranquillità in cui ospita 180 animali, alcuni dei quali destinati al macello. Altri sono nati con delle disabilità molto gravi, mentre altri ancora hanno subito violenze e aggressioni da parte di chi li aveva in custodia.

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La sua sveglia suona prima delle 7 di ogni mattina di qualsiasi giorno dell’anno. Inizia con il dare da mangiare agli animali nell’area esterna per poi dedicarsi ai più fragili. Il rifugio vive grazie alle donazioni fatte dai sostenitori che credono nel suo operato e ai guadagni del marito Steve che ha continuato il suo lavoro.

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