Sembra proprio che una nuova ricerca scientifica cambierà la storia. Arriva la rivoluzione delle piante che sostituiscono i lampioni.
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Da sempre l’intento della scienza è appunto quello di progredire divenendo un’opportunità per migliorare la vita dell’essere umano e del pianeta.
Fortunatamente il progresso scientifico è in continuo divenire con sempre più tecnologie pronte ad essere d’aiuto all’uomo. Non parliamo di smartphone o di pc, che senza dubbio sono d’aiuto nella vita di tutti i giorni, ma di innovazioni prolifiche per la comunità come quella di cui vi parleremo tra poco.
E’ venuta alla luce, infatti, una nuova ricerca che sembra segnare un punto di svolta nella storia. Secondo alcuni scienziati sarebbe infatti possibile sostituire i lampioni con delle particolari piante. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Recentemente, Player.it ha spiegato dettagliatamente quello che un gruppo di ricercatori del MIT ha portato alla luce. Si tratterebbe di uno studio che potrebbe significare una vera svolta per il nostro futuro.
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Grazie a delle nanoparticelle sarebbe infatti possibile rendere le piante delle “piante pro” capaci di emettere luce. In sostanza le nanoparticelle incorporate nelle foglie delle piante immagazzinerebbero la luce rilasciandola poi in maniera molto graduale.
Le nanoparticelle in questione contengono la luciferasi, un enzima già presente in natura. La luciferasi, infatti, è l’enzima presente nel corpo delle lucciole che appunto permette loro di emettere luce e brillare al buio.
Non solo, queste piante inoltre si potrebbero anche ricaricare tramite un led. Secondo gli scienziati queste piante potrebbero emettere una luce 10 volte più luminosa di quella emessa dalle piante di una precedente ricerca del MIT di 5 anni fa.
Nella prima ricerca erano presenti nanoparticelle contenenti luciferasi e luciferina, installate in piante di crescione. In questo caso però la luce era molto fioca e durava davvero poco tempo.
Per prolungare la durata della luce, nello studio più recente è stato utilizzato il fosforo, un materiale che in natura funge da condensatore, amplificando il range di durata del bagliore.
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In questo modo, proseguendo la ricerca, negli anni si potrebbe ottenere un tipo di pianta capace di sostituire la luce dei lampioni, così da ottenere una rete elettrica urbana green.