Avete mai sentito parlare delle olive in calce? Si tratta di particolari varietà di olive, tipiche della Calabria, che vengono lavorate con l’uso della calce. Andiamo a scoprire più nel dettaglio come funziona.
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Tra gli alimenti più antichi possiamo annoverare senza dubbio le olive. L’olivo, infatti, è un albero antichissimo che si è sviluppato in tutto il bacino del Mediterraneo. Si trovano tracce di ulivo anche in popolazione antichissime come i persiani oppure i greci.
Un alimento molto prezioso che richiede un processo di lavorazione ben preciso. Ma andiamo a scoprire più nel dettaglio i miti che ci sono intorno a questo alimento. Miti e altri dettagli sulla lavorazione delle olive. Come procedere e gli errori da evitare per non sbagliare.
Come anticipato, l’olivo è descritto anche nella mitologia. Infatti, in occasione della nascita della città di Atene, Zeus propose una sfida tra Poseidone, dominatore dei mari e Atena, dea della saggezza, per decidere chi fosse il protettore della nuova città: la dea Atena, in quell’occasione, creò un semplice albero d’ulivo in modo da donare agli abitanti ateniesi un frutto così particolare e dalle mille proprietà.
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Proprio Atena fu decreatata protettrice della città, a cui venne dato il suo nome. Tornando ai tempi nostri, le olive possono essere lavorate in molti modi. In particolare, ci sono le olive alla calce che sono un prodotto tipico sia della Calabria, in particolare della provincia di Crotone, ma anche del Lazio, in particolare nelle città in provincia di Latina come Terracina, Maenza e Sonnino.
La preparazione di questo tipo di olive è abbastanza complessa e viene utilizzata la calce che viene tipicamente usata anche nei lavori edilizi. Vengono usate le olive più grandi, come quelle itrane, che sono raccolte nel periodo di inizio autunno in particolare tra ottobre e novembre.
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Dopodiché le olive vengono lasciate per una giornata in una pasta che contiene calce e cenere e, poi, vengono risciacquate sotto acqua corrente. Questo processo, che può durare circa una settimana oppure il tempo che ci vuole togliere il sapore aspro dalle olive. Fatto questo passaggio, possono essere riposte in contenitore di terracotta oppure in tipici vasi in vetro contenenti acqua e sale.