Certi anamali sono più intelligenti di altri, numerosi studi lo testimoniano. I polpi, fra tutti, mostrano capacità incredibili. Approfondiamo.
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L’oggetto dello studio è una precisa indagine: scoprire se gli animali invertebrati del mondo marino provano sentimenti. La ricerca è stata commissionata dal governo brittanico ed ha portato a stupefacenti scoperte circa la struttura neurologica di questi esseri.
Lo studio prende le mosse dalla legge introdotta lo scorso maggio in Inghilterra sulla tutela degli animali, l’ “Animal Welfare Bill“, ritenuta incompleta perché appunto mancante di determinati approfondimenti a corroborarne i contenuti.
Detto fatto, lo studio ha avuto luogo e la ricerca ha portato a risultati a dir poco incredibili. La ricerca sulla sensibilità di crostacei e cefalopodi ha portato alla luce aspetti sorprendenti, degni di tutela.
Gli scienziati a cui lo studio è stato commissionato appartengono ad un team di ricerca della London School of Economics and Political Science ed hanno affermato con certezza che aragoste, molluschi, polpi, calamari e gamberi sono esseri senzienti. In che senso? Questi animali, rivela lo studio, provano dolore, gioia, agitazione, paura e fame.
Questi animali percepiscono anche il caldo e il freddo. La scoperta segna certamente uno spartiacque importante soprattutto per le abitudini culinarie che ci sono proprie. Le aragoste e simili crostacei sono gli animali trattati peggio in cucina per via della convinzione che non provino dolore.
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A partire dagli spostamenti a cui sono sottoposti in quanto “merce” sino alle abitudini di cottura, questi animali saranno sicuramente più tutelati dall’entrata in vigore della legge, ma, soprattutto, dallo spazio riservato ai risultati raggiunti dalla ricerca commissionata dal governo. L’intenzione è quella di limitare e contenere, se non eliminare del tutto, delle pratiche obsolete e, onestamente, brutali.
Fra queste la cottura in acqua bollente da vivi, l’asportazione delle chele da crostacei come aragoste e gamberi, l’asportazione di tendini e bulbi oculari dai granchi. Se e quando simili provvedimenti verrano adottati e messi in pratica è in dubbio. Boris Johnson ha tuttavia sottolineato la necessità, emersa dalle evidenze scientifiche, di una legge a tutela di questi esseri viventi.
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L’esito dello studio non influirà, specifica Johnson, sull’attività di pesca o altre legislazioni industriali esistenti. L’industria della ristorazione e la cattura dei molluschi, cioè, resterà inalterata, tuttavia il benessere degli animali verrà posto a criterio per eseguirne trattamenti culinari di certo tipo. Contraddittorio quanto sibillino conciliare il benessere animale all’uccisione per scopo industriale.