Piante carnivore: come si curano e quali sono le più consigliate
Posizionare la pianta carnivora in una zona dove è presente anche ombra e, quindi, non vicino a finestre oppure balconi. Per tenere in vita la pianta carnivora, bisogna anche capire qual è il meccanismo con cui cresce. Si tratta di una pianta che cresce per lo più in zone paludose e si trova in un habitat privo di azoto.
Per questo motivo si nutre di insetti e riesce a recuperare l’azoto dalla decomposizione di questi insetti stessi. Proprio per questo motivo bisogna andare a dare il giusto nutrimento alla pianta. Un’altra cosa da tenere a mente è che i sali sono nocivi per la pianta e, quindi, dovrà essere innaffiata con acqua piovana oppure acqua demineralizzata, avendo cura di evitare assolutamente quella del rubinetto.
Ovviamente bisogna assolutamente evitare di dare degli insetti morti alla vostra pianta perché, avendo la caratteristica di cacciare attivamente gli insetti, non è necessario questa accortezza. L’unica accortezza da avere è che, soprattutto nel periodo invernale, è bene avere una temperatura in prossimità dello zero, in modo da consentire alla pianta carnivora di entrare nella cosiddetta dormienza fino alla primavera successiva.
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Tra le più famose c’è la dionea che ha un’altezza massima di 10 cm e che riesce a catturare gli insetti, usando la parte finale delle foglie. Per mangiare un insetto, questa pianta impiega tempi lunghissimi (fino a 30 giorni). Fate un pensierino anche sulla nephentes che attira gli insetti grazie al nettare presente negli ascidi che non sono altro delle foglie modificate.