Balto (la storia vera), il cane che salvò un villaggio da un’epidemia

Tutti i ragazzi hanno visto la pellicola animata di Balto. Ma quello che non sanno è che si tratta di una storia vera

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Balto – Instagram – OrizzontEnergia.it

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Nel 1996 al cinema uscì un film che, nel giro di poco, è diventato un classico. Si tratta di Balto, pellicola diretta da Simon Wells, in cui è stata romanzata la storia del protagonista Balto che, nel 1925, si rese protagonista di una missione umanitaria per salvare il villagio di Nome, in Alaska, colpito da una violente epidemia difterite.

Ma la storia raccontata dal regista non ricalca proprio la veridicità dei fatti. E resta indubbio che l’impresa di questo cane lupo rimane eroica e coraggiosa. Una prima differenza nel film invece si tratta di un’animale orfano metà husky e metà lupo, e proprio per le sue origine era mal visto e sopportato dagli altri cani di Nome.

Balto, la vera storia

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Statua di Balto – Instagram – OrizzontEnergia.it

Quel che è certo è che nel 1925 a Nome, in Alaska, ci fu davvero una violenta epidemia di difterite che colpì moltissimi bambini. A causa di questa malattia il villaggio necessitava di un milione di unità di antiossina così da salvare gli abitanti dalla morte certa. Il problema però è che le scorte più vicine si trovavano a 1.700 km e il treno, purtroppo, si fermav a Nenana, a poco meno di mille km da Nome.

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Visto l’impossibilità di utilizzare i trasporti, soprattutto a casua del maltempo, si optò di ricorrere ai cani da slitta, già adoperai per la consegna della posta, organizzando una staffetta con venti mute di cani. A complicare il tutto le temperature: 40° sotto zero dove questi compreso Balto, si alternarono per tutte le 674 miglia. Una missione che fu compiuta in appena 5 giorni, contro i 25 giorni impiegati dai corrieri.

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L’ultima parte della staffetta, ovvero le 52 miglia, viderono Balto entrare il 2 febbraio del 1925 con Gunnar Kaasen alla guida della slitta. Il cane, di proprietà di Leonard Seppala, divenne famoso per l’impresa tanto che, due anni dopo, fu edificata a Central Park di New York una statua all’animale scolpita da Frederick George. Eppure il tragitto più lungo, 91 miglia, fu guidato da Togo, avversario di Balto nella pellicola.

La fine di Balto

Dopo l’impresa Balto e la sua muta – insieme a Togo – furono venduti a un circo. Gli animali in seguito furono salvati da George Kimble, un commerciante di Cleveland, che notò le condizioni terribili della muta organizzando una raccolta fondi per l’acquisto dei cani. Nel 1933, a 14 anni, Balto perì. Mentre Togo due anni dopo a 16 anni. I due animali poi furono imbalsamati e il primo si trova al Museo di Storia Naturale a Cleveland. Mentre il secondo si trova Museo di Storia Naturale di Wasilla, in Alaska.

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