Tra i problemi principali delle auto elettiche c’è, senza ombra di dubbio, quello delle batterie. Ma gli scienziati sono pronti per la rivoluzione
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Le auto elettriche sono considerate – da molti – come il futuro sia per l’automotive che per quanto inerente l’ambiente. Non a caso, nel 2035, in Europa saranno bandite le vetture a diesel e a benzina così da sganciarsi, una volta per tutte, dai tradizioni e inquinanti carburanti. Ma sebbene manchi ancora abbastanza tempo, non è più così inusuale vedere per le città macchine elettriche.
L’acquisto di queste vetture, in Italia, è favorito anche da alcuni bonus di Stato. Ma non mancano i disagi. Su tutti la capacità delle batterie che non permettono di affrontare le lunghe percorrenze. E non si può poi sottovalutare come – dopo qualche anno – le battiere perdono potenza. E il prezzo per sostituirle non è affatto economico. Addirittura in Scandinavia un uomo, di fronte alla richiesta di 20.000 euro per la sostituzione delle batterie, ha deciso di bruciare la sua vetture. Ma nelle ultime settimane è arrivata una notizia davvero rivoluzionaria.
Infatti gli scienziati hanno da poco trovato un modo rivoluzionario per la creazione di batterie per le auto elettriche. Quelle attualmente in commercio hanno il difetto di perdere la loro capacità dopo centinaia cicli di carica. Ma ora grazie alla ricerca di due università – una del Nuovo Galles in Australia e quella Nazionale di Yokohama in Giappone – si è arrivati alla scoperta di un metodo rivoluzionario, creando una super batteria rispetto a quelle attualmente in commercio.
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Si tratta di batterie allo stato solido. Queste sono ritenute rivoluzionarie per un motivo: il potenziale di superamento dei limiti tecnici delle batterie agli ioni di litio. Ovvero quelle maggiormente utilizzate per la maggior parte dell’elettronica di consumo. Le stesse montate, seppur con dimensioni diverse, per gli smartphone. Queste, attualmente, hanno due pecche: i termini di durata, ma anche le ripetute ricariche che possono causare danni irreversibili a seguito all’interfaccia tra elettroidi e l’elettrolita.
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Ora i ricercatori puntano al perfezionamento dei materiali degli elettrodi portando poi alla commercializzazione di batterie per i veicoli elettrici che possano eguagliare le tecnolgie per prezzo sicurezza e soprattutto a capacità e velocità di ricarica.