Stile organico sulle pareti degli interni di casa per farsi avvolgere dalla natura: vediamo la nuova tendenza nell’ambito della bioarchitettura
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Lo stile organico si inserisce all’interno della bioarchitettura e dell’interior design di ultima tendenza. Il concetto che abbraccia l‘amore per la natura e che oggi si allinea perfettamente con la transizione ecologica in atto a livello globale. La miglior conservazione possibile del Pianeta è all’ordine del giorno di ogni strategia governativa mondiale. Al fine di evitare che la Terra accumuli continuamente sostante nocive sotto forma di materiali di scarto e polveri tossiche.
La bioarchitettura infatti pone l’accento sulle nozioni relative alla salute dell’uomo e al rispetto dell’ambiente. Spazio allora allo studio e alla realizzazione di edifici, privilegiando l’utilizzo di materiali non inquinanti e di tecniche che consentano un risparmio energetico. Attraverso i principi della bioarchitettura è possibile ripensare le case in modo funzionale, senza interferire negativamente con la natura, riducendo l’impatto ecologico delle costruzioni.
Uno stile che si riappropria della natura
Lo stile organico è una tendenza che viene da lontano e che privilegia gli arredi in materiali naturali come il legno e gli elementi riciclati. Nasce già nei primi del Novecento, con lo scopo di esprimere il legame continuo e costante tra uomo e natura, partendo dallo studio della progettazione degli ambienti abitativi sino al dettaglio degli arredi.
Oggi in chiave moderna i punti salienti dello stile organico si rifanno alla massima permeabilità delle visuali e della luce naturale all’interno degli spazi, liberandoli e limitando il concetto di stanze. Passando per un uso sapiente dei materiali e ispirandosi alla natura, valorizzando le linee geometriche, pulite e definite contrapposte alla morbida gestione degli arredi.
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Il design organico
Il legno e il vetro vengono affiancati da arredi in cartone, per estendere il concetto eco friendly e le pareti si rivestono di elementi naturali come rami, foglie per una sensazione di continuità tra l’esterno e l’interno. I tessuti grezzi, ma raffinati, come la juta e il rattan e tutti quei materiali terreni, come marmo e pietra, lucido promemoria sensoriale del mondo fuori.
Il fatto a mano domina, con arredi in bambù dall’animo eco sostenibile che richiamano l’equilibrio e l’armonia tra ambiente naturale e costruito. L’interconnessione tra le due dimensioni viene sottolineata anche dalle superfici esterne aggettanti che si protraggono fisicamente verso la natura circostante, quasi a volerla inglobare, integrare con gli arredi e gli impianti nello spazio.
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Le opere di design organico si rifanno a strutture che simulano quella del DNA, e i materiali come il velcro si ispirano ad animali come il riccio, o i tessuti delle tende richiamano i bozzoli degli insetti. Vi è poi la ricerca che vira alla realizzazioni di edifici umidi, in grado cioè di adattarsi alle condizioni ambientali, per ottimizzare il dispendio energetico creando un vero e proprio microclima.
Anche le ceramiche diventano bioattive, autopulenti e antibatteriche, con rivestimenti che interagiscono purificando l’aria. Infine grande attenzioni ai colori che non possono che suggerire le sabbie luminose o le carte da parati a tema vegetale. Si simula dunque un rifugio naturale che ci avvolge e conforta, nella continua ricerca di connessione tra uomo e natura, senza più confini.