Li gustiamo indistintamente ma sappiamo davvero quale sia la differenza tra tè, tisane ed infusi? E’ arrivato il momento di scoprirne le rispettive peculiarità.
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Il freddo è arrivato ormai da diverso tempo e diciamolo, molti lo stavano aspettando. Certo, è bello notare come in alcune regioni il freddo vero e proprio non sia arrivato e le temperature record che si tanno registrando in Sicilia lo dimostrano chiaramente. Ma certamente non siamo con le maniche corte e la voglia di riscaldarsi nel tardo pomeriggio o sera è onnipresente.
Sono tanti ormai gli italiani che amano concedersi una coccola bollente data da bevande quali tè, tisane o infusi. A tal proposito, hai mai notato che queste tre definizioni spesso vengano impiegate in maniera errata? Ecco allora cosa bisogna sapere per definire nel modo corretto ogni bibita che andremo a gustare sotto un caldo ed avvolgente plaid.
Tisane, tè e infusi: ogni bevanda la sua caratteristica
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Scopriamo le differenze tra infusi, tè e tisane che sono ben marcate. Partiamo dai primi: per infuso si intende l’estratto che si ottiene da foglie e fiori ricche di sostanze medicamentose potenziate con l’uso di acqua calda. Ecco perché si prepara versando dell’acqua bollente sulla pianta e lasciando in infusione per circa 10 minuti, filtra il tutto e gustala, sia tiepido che freddo.
La tisana è un preparato a base di acqua. Vengono annoverati in questa categoria anche i decotti ed i macerati. Le tisane sono perfette in ogni momento della giornata; al mattino a digiuno si bevono quelle depurative, lassative, diuretiche. Venti minuti prima dei pasti si consigliano le vitaminiche e drenanti. Di natura completamente opposta è il tè.
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Eccitante ed energizzante per via della caffeina che presenta al suo interno. Ecco perché a differenza delle bevande prima citate bisogna limitarne il consumo giornaliero che si aggira – dicono gli esperti – a massimo 400 mg al giorno per gli adulti. Questo significa che se una tazza di tè ne contiene 50 mg, fino ad 8 tazze al giorno si possono bere senza timore di avere conseguenze sul proprio stato di salute.