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Il cacciatore di mozziconi di sigarette, in un anno raccolti 80 kg

Roberto Longo, esponente dell’associazione Plastic Free di Vicenza, è un cacciatore di mozziconi di sigarette: la sua storia.

Tappeto di mozziconi (Canva) – Orizzontenergia.it

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L’associazione Plastic Free di Vicenza, nella figura di Roberto Longo, denuncia l’inciviltà delle persone. In questo caso, si parla dei fumatori, una delle categorie che inquina maggiormente. Ora che si è chiuso definitivamente il 2022, Roberto Longo tira le somme della sua mansione: come prevedibile, il bilancio non è positivo.

In un solo anno, infatti, l’uomo ha raccolto circa 80 kg di mozziconi. Una montagna di filtri di sigarette, a testimonianza di quanto l’uomo possa inquinare l’ambiente. Quello delle sigarette è un problema davvero enorme in tutto il mondo, specie in Italia, dove non ci sono norme precise su dove gettarle e dove a farla da padrone sono gli incivili. Ovviamente, non tutti i fumatori sono incivili, ma gran parte sì.

Raccolta una montagna di mozziconi di sigarette gettati in strada

Roberto Longo in posa dietro alla montagna di mozziconi (Plastic Free Vicenza) – Orizzontenergia.it

Purtroppo, quello di gettare a terra il mozzicone, un volta terminata la sigaretta, è una pratica errata. Tanti fumatori preferiscono gettare al suolo la sigaretta, piuttosto che cercare un cestino apposito. E così, l’asfalto si riempie di mozziconi, disseminati ovunque, ma anche i parchi e le zone verdi. Un problema non da poco, dato l’inquinamento che provocano.

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Il diretto interessato se la prende con i fumatori incivili, e intanto mostra la montagna di mozziconi che ha raccolto: 80 kg, equivalente a 60 mila mozziconi. Occorre ripartire da zero, insegnare ai più piccoli il rispetto per l’ambiente, educarli all’ambientalismo e sensibilizzarli al tema. Manca l’educazione di base, andata perduta negli anni. Eppure, nonostante tutto, sempre più giovanissimi iniziano a fumare, in numero decisamente superiore rispetto a qualche decennio fa.

L’ago della bilancia si è spostato: se tanti anni fa erano gli adulti a fumare di più, ora sono i ragazzi, addirittura preadolescenti, a fumare, mentre sempre più adulti decidono di smettere per la propria salute. Al di là del danno fisico, a cui i fumatori vanno incontro (ma questi sono fatti loro, giustamente), le sigarette comportano un danno ambientale catastrofico. Tra l’altro, i Comuni non sono attrezzati per la raccolta e in giro non si trovano appositi cestini.

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Un mozzicone di sigaretta impiega mesi per decomporsi, dai 6 ai 12 mesi. La durata del processo, naturalmente, varia in base al clima e alle temperature di un luogo. Questi, se non smaltiti correttamente, finiscono per contaminare il suolo con le sostanze nocive di cui sono composti. Si tratta di materiale cancerogeno, che intacca tutta la catena alimentare, tonando a incidere sulla nostra salute.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.