Il 2022 ci ha appena lasciati, con quali consapevolezze? Una è per certo quella dell’inarrestabile cambiamento climatico. Quali sono i segnali?
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Il 2022 è stato un anno particolare, contrassegnato da guerre e colpi di coda pandemici non ci ha risparmiato di certo da un’amara consapevolezza: l’uomo ha giocato per troppo tempo con il fuoco, ovvero, il pianeta terra.
Questa annata ha presentato i conti salatissimi di anni e anni di sperequazione territoriale e usurpazione di risorse naturali, dai minerali ai boschi. E’ troppo tardi?
Stime precise identificano nel 2022 l’anno più caldo del pianeta dal 1800. Numerose sono state le notizie di cronaca legate ad anomali eventi atmosferici, facciamo il punto della situazione.
Il 2022: l’anno del disastro ambientale e della resa dei conti
La crisi climatica si è fatta notare in particolar modo, dal lontano 1800, nell’appena trascorso 2022. Già questa estate le temperature registrate hanno fatto parlare di sè in particolar modo per il continente indiano e per il Pskistan dove sono state raggiunte temperature pericolose per la vita stessa: attorno ai 53 C°.
Questo inverno non è da meno. E’ di quest’anno la notizia del serracco staccatosi dal costone della Marmolada che ha comportato ben 11 vittime. 254 sono stati gli eventi metereologici estremi registrati nei primi 10 mesi dell’anno. La tempesta di ghiaccio e neve abbattutasi su Ney York ne è il più recente assaggio.
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Rispetto al 2021 c’è stato un aumento di anomalie atmosferiche del 27%. Di pochi giorni precedente agli avvenimenti di New York c’è stata la pioggia torrenziale di Ischia. Abbattendosi sull’isola di Ischia la violenza dell’acqua ha distrutto gran parte delle costruzioni lasciando 230 famiglie sfollate e registrando 12 decessi.
Il 2022 è stato l’anno della crisi energetica, fra le altre. La guerra in est-Europa ha reso manifesta la dipendenza dell’Italia e dell’Europa tutta dal petrolio e dal gas, fonti fossili che mal si sposano con la tutela dell’ambiente. Insomma, se c’è un anno x a cui additare lo scacco matto agli usi e consumi umani, quello è di certo il 2022.
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Il 2022 è stato l’anno della distruzione del velo di Maya e delle illusioni ad esso legato. Grandi schemi economici e geopolitici hanno fatto la loro grande entrata nel dibattito pubblico e l’unica arma rimasta agli attivisti dell’ambiente pare essere quella di accanirsi sulle opere museali. Il 2022 è stato anche l’anno della Cop 27 i cui risultati lasciano ancora purtroppo a desiderare. Le speranze per il 2023 restano accese. L’auspicio è che sia l’anno delle decisioni e dell’esecutivo politico, degli accordi fra parti e della, effettiva, transizione ecologica.