Anche lo Stato di New York ha recentemente autorizzato il compostaggio umano, è il sesto negli Stati Uniti. In cosa consiste?
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Grande novità dallo Stato di New York, negli USA. È stata recentemente autorizzato il compostaggio umano dopo la morte. La legge consentirà di smaltire il cadavere di una persona direttamente nel terreno, in modo del tutto naturale. La Governatrice Kathy Hochul ha firmato il provvedimento pochi giorni fa, rendendo possibile questa pratica a partire da quest’anno.
Si tratta di una sepoltura green che permette di smaltire il corpo in modo sostenibile, fornendo nutrienti al terreno. Un’alternativa rispetto alla cremazione e, soprattutto, all’inumazione. Gli uomini di chiesa, ottusi, sono già in protesta, gridando all’umiliazione per la vita e per i corpi, trattati come rifiuti domestici. Proteste, però, ignorate dai politici. Per fortuna!
Il compostaggio umano fa decomporre naturalmente il corpo. Tessuti e ossa si decompongono nel giro di un mese, una volta messi all’interno di un contenitore con trucioli di legno, erba medica e foraggio. Con questa miscela, si velocizza il processo di deperimento, e così il corpo ritorna alla terra, nel vero senso della parola.
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La terra ottenuta, poi, si regala ai parenti del defunto, i quali possono utilizzarla per il proprio giardino o per il proprio orto, per concimare piante e fiori con un materiale ricco di nutrienti. Il prezzo di questo servizio si aggira sui 7 mila dollari, cioè un prezzo simile a quello di un classico funerale o di una cremazione.
Si tratta di una soluzione ottimale per abbattere le emissioni di anidride carbonica, per evitare di sottrarre terreno per accatastare le bare e per risparmiare denaro per il canone occupando spazio al cimitero. E così, anche New York decide per questa valida soluzione, seguendo altri cinque Stati americani: Colorado, Oregon, Vermont, California e Washington, che hanno legalizzato la pratica da tempo.
In futuro, la sepoltura religiosa sarà sempre meno considerata, in favore di alternative più green, sicure e sostenibili. Si risparmierà spazio, si ridurrà l’inquinamento, e si abbatteranno i costi per riti funebri e cimiteri, che a pensarci bene sono assurde città dei morti. La società Recompose diventa sempre più popolare e sbarca anche in Svezia, primo paese europeo a legalizzare la procedura.
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Un’idea ottima, che riconduce il corpo alla terra, a contatto diretto con Madre Natura, e in piena sicurezza. Una soluzione veloce e pratica, al posto di chiudere i cadaveri in bare rifinite e decorate con oggetti e materiali inutili per il defunto, e che sono effettivamente uno spreco di denaro, nonché di spazio. Un passo in avanti per la sostenibilità, con buona pace degli uomini di chiesa.