Terreni salini, possono essere recuperati grazie ai fichi: lo studio

L’Università di Pisa ci spiega come recuperare terreni salini a favore dell’agricoltura, come? Partendo dai fichi. Parliamo dell’ingegnosa ricerca.

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Fico – foto da pixabay – orizzontenergia.it

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Un team di ricercatori dell’Università di Pisa ha rintracciato nel fico la soluzione al problemi dei terreni dismessi o inadatti all’agricoltura, come quelli salmastri.

La soluzione sarebbe da rintracciarsi nel fico. Frutto noto sin dall’antichità per le sue proprietà nutritive in Italia è a livello economico molto redditizio sebbene la coltivazione sia in una fase di declino.

La ricerca offre un doppio vantaggio quindi: il rilancio della coltivazione del fico e al contempo la restaurazione dei territori agricoli. Il team di ricerca è composto da chimici, genetisti, entomologi, arboricoltori, fisiologi vegetali e analisti sensoriali delle scienze agrarie.

Terreni salini: da oggi ci pensano i fichi a recuperarli

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Fico – foto da pixabay – orizzontenergia.it

Il progetto si inserisce nell’ambito di un’opera di recupero di tutti quei terreni che altrimenti andrebbero persi, potremmo parlare di bonifica del territorio a favore della coltivazione. Il fico è un albero di fama antica, fiorente nelle zone del bacino Mediterraneo, il suo albero dura circa mezzo secolo ed è estremamente fruttifero.

Il fico è fiorente soprattutto nel meridione e rappresenta un alimento importantissimo da secoli. La produzione annuale di fichi ammonta a 40-100 chili per albero. Dal 1960 la coltivazione del fico ha subito tuttavia un lento declino. Mentre allora le coltivazioni di fico occupavano 60.000 ettari di terreno, oggi ne occupano soli 2.000.

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2.000 ettari di terreni coltivati a fico producono l’1% dei frutti destinati al mercato mondiale. A cosa è dovuto questo declino progressivo? Alla crescita dei suoli salini che nella nostra penisola occupano circa 400.000 ettari. Il quindicesimo obiettivo o punto nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si parla di “proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile del suolo, in particolare foreste, paludi, montagne e zone aride”.

Il progetto si inserisce dunque perfettamente in quella serie di operazioni da realizzare entro il 2030 per contrastare la crisi ambientale. Assieme al rilancio di una preziosissima coltura si potranno preservare e bonificare territori altrimenti perduti. Come faranno i ricercatori a livello pratico? Sono due anni che gli studiosi osservano il genoma del fico per testarne le performance in condizioni di alta salinità.

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I risultati della ricerca confermano che il fico è un coltura idonea al recupero dei terreni ad elevata salinità. Ok, ma per quale ragione? La salinità del terreno non intacca gli zuccheri totali della pianta che sono i principali componenti dei frutti. Anzi, sostengono gli studiosi, che il terreno salino favorisca una strategia adattiva della pianta che ne migliora le capacità di difesa.

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