GreenCube è un prototipo per produrre verdure fresche per gli astronauti nello spazio. Tuttavia, il suo utilizzo potrebbe essere esteso anche a scopi terrestri.
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Una delle domande più comuni tra i bambini (e non solo) è “cosa mangiano gli astronauti nello spazio“. Una curiosità a cui spesso non si sa dare una vera e propria risposta. Questi, mentre guardano la Terra, gli astri e le stelle, nella stazione spazione hanno a disposizione una vasta gamma di alimenti confezionati, che vengono conservati a lungo in modo da essere facilmente trasportati e conservati nello spazio. Questi alimenti sono preparati in modo da essere facilmente consumati, anche in condizioni di gravità ridotta.
Gli alimenti disponibili includono frutta secca, verdure in scatola, carne in scatola, formaggio, pane e cereali. Gli astronauti possono anche bere succhi di frutta e altre bevande. Oltre a questi alimenti confezionati, gli astronauti nello spazio possono anche preparare cibi caldi utilizzando un forno a microonde. Tuttavia, a causa dei limiti di spazio e delle complessità della cucina nello spazio, la maggior parte degli alimenti consumati dagli astronauti è ancora in forma confezionata. Ma da qualche mese, nello spazio è stato lanciato GreenCube, un piccolo orto che potrebbe rivoluzionare la dieta degli astronauti e non solo.
Il piccolo satellite GreenCube, prototipo italiano mandato in orbita dall’Agenzia Spaziale Europea lo scorso luglio, è stato progettato per valutare la possibilità di coltivare direttamente nello spazio verdure fresche per integrare la dieta degli astronauti. Realizzato in collaborazione tra l’Università La Sapienza di Roma, l’Agenzia Spaziale Italiana, Enea e l’Università Federico II di Napoli, GreenCube è un sistema idroponico chiuso di 30 x 10 x 10 centimetri, alloggiato in una camera pressurizzata dotata di sensori per il controllo dei parametri ambientali e di crescita.
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Utilizza un substrato di spugna fenolica, già usato nello spazio per le sue capacità di trattenere la soluzione nutritiva, ed è attualmente utilizzato per coltivare il crescione, pianta che si è dimostrata in grado di adattarsi alle condizioni estreme dello spazio. In futuro, altre verdure come cavoli, broccoli, rucola, senape, sedano, cicorie, lattuga, piselli, lenticchie, bietola, spinaci e basilico potrebbero essere coltivate su GreenCube.
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Gli astronauti dovranno utilizzare substrati contenenti semi adeguatamente impacchettati e conservati e non sarà possibile far loro gestire le operazioni di semina per evitare contaminazioni e dispersione di semi in ambienti pressurizzati. GreenCube sarà utilizzato per verificare gli effetti sulla crescita delle piante oltre che delle radiazioni anche della bassa pressione e della microgravità.