Lupa muore a Capodanno: fatale è stato un incidente avvenuto perché spaventata dai botti nell’ultima notte dell’anno
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La tradizione dei botti nella notte di Capodanno porta con sé tanta magia e spettacolo ma è anche causa di feriti e morti, sia umani che animali. All’indomani della festa la conta dei danni è sempre atroce e quest’anno a spiccare tra chi ha pagato caro la frenesia dei fuochi c’è anche un animale. Si tratta di una lupa che è morta proprio nella notte di Capodanno.
I fatti sono successi nei boschi del Modenese in un fatale incidente. Si tratta di un fatto esemplare che mostra come in queste occasioni gli animali non hanno solo paura ma anche reazioni fuori dal comune che li porta a perdere l’orientamento, esponendoli, così a seri rischi. Per la lupa non c’è stato nulla da fare. Quando sul posto sono arrivati i soccorsi dei volontari a sostegno degli animali, l’esemplare era già morto. Vediamo nel dettaglio cosa è successo nella notte tra il 2022 ed il 2023.
Lupa muore a Capodanno, anche altri animali feriti
La lupa spaventata dai fuochi d’artificio è uscita dai boschi e lungo la strada è stata letteralmente investita. Per l’esemplare non c’è stato nulla da fare. L’intervento dei volontari, prontamente arrivati sul posto, non è servito a nulla. Nello stesso giorno, c’è da dire, la lupa non è stato il solo animale che ha sofferto i botti di Capodanno.
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Lo hanno raccontato i volontari che hanno soccorso anche due poiane che destabilizzate delle luci e dei botti sono andate a sbattere contro delle vetrate e hanno rischiato di morire. Proprio gli uccelli, infatti, sono le specie più minacciate dai fuochi d’artificio. Quando si spaventano tentano di prendere il volo in massa portandoli ad allontanarsi di parecchio dai loro luoghi e così si trovano ad essere del tutto disorientati con la conseguenza di una morte occidentale o di ferite importanti.
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“Il problema dei botti sembra senza soluzione e trovo insufficiente un’ordinanza che ne vieta l’uso solo nel centro storico di Modena” il commento di Piero Milani, Direttore del Centro fauna selvatica Il Pettirosso che sottolinea che l’attenzione maggiore è verso il centro storico, definito un “salottino” ma in verità il pericolo maggiore si trova nelle periferie e la vicenda della lupa lo dimostra chiaramente.