Si chiama “Pacchetto Amazzonia” e illustra le misure del governo del nuovo Presidente brasiliano Lula a contrasto con quelle del precedente governo di Bolsonaro: vediamo di cosa si tratta
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
Il Brasile ha da poco cambiato la sua leadership con l’elezione di Luiz Ignacio Lula da Silva. Al termine di un lungo testa a testa con il precedente presidente Jair Messias Bolsonaro. Soltanto un punto percentuale (50,9% contro 49,1%) ha dato la vittoria al leader del Partito dei lavoratori, al suo terzo mandato.
Tra le varie promesse del neo eletto Presidente del Brasile, si parla di una democrazia reale e concreta, con una focalizzazione su una crescita economica ripartita in tutta la popolazione. Non devono esserci diseguaglianze e il Paese vuole tornare protagonista nelle politiche per l’Ambiente e contro il cambiamento climatico con l’obbiettivo dichiarato di deforestazione zero dell’Amazzonia.
Pacchetto Amazzonia: obbiettivo deforestazione zero
Il neo presidente Lula ha posto l’accento sulle nuove politiche del Brasile che attuerà con ogni sforzo verso la lotta per un Pianeta più sano. In aperto contrasto con le politiche del suo predecessore, Lula ha presentato un vero e proprio pacchetto di misure ambientaliste annunciate proprio in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
La ferma volontà di un ritorno del Brasile in prima linea nell’agenda ambientale mondiale, è stato corredata da ben sette punti specifici presentati dallo stesso Lula. L’obbiettivo annullare ogni lascito negativo del governo Bolsonaro. Il documento è il “Plano de acao” sull’Amazzonia, detto anche “Pacote Ambiental” (pacchetto Amazzonia).
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE>>>Amazzonia, cosa succederà al polmone verde nei prossimi anni. Le stime sono spaventose
I punti del Pacchetto Amazzonia
Il primo punto è il Revogaco, vale a dire la revoca dei 120 decreti emanati dalla precedente Amministrazione di Bolsonaro. Per esempio saranno abrogate le norme che ostacolavano le multe o i sequestri dei macchinari impiegati nei reati ambientali. Oppure saranno abolite le autorizzazioni relative all’uso dei pesticidi.
Secondo punto è il Dinheiro Internacional che rivitalizza gli organi preposti al Fondo dell’Amazzonia e al Fondo del clima. Queste strutture sono incaricate di reperire fondi esteri a favore delle problematiche locali ambientali. Terzo punto il Blitz fiscal con l’aumento di squadre di ispettori ambientali. Al quarto punto troviamo l’Embargo remoto, un sistema satellitare volto a individuare le aree disboscate illegalmente al fine di interdire i proprietari.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE>>>Savana del Cerrado, la più minacciata al mondo: il motivo
Il quinto punto del piano di Lula è denominato Soldados verdes con l’obbiettivo di creare una Guardia Nazionale Ambientale. Al sesto posto troviamo l’indicazione Big Brother na selva, con l’intenzione di disporre dei sistemi di videosorveglianza nei punti chiave di strade e fiumi alla ricerca delle illegalità. Ultimo punto, il settimo, si intitola la Protecao legal ed ha lo scopo di delimitare le terre indigene e le area forestali protette al fine di tutelarle.