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Savana del Cerrado, la più minacciata al mondo: il motivo

In Brasile si estende la savana del Cerrado, uno dei territori maggiormente colpiti dalla deforestazione. L’estensione del Cerrado è ragguardevole ed ospita il bioma più esteso dell’America meridionale.

Savana – foto da pixabay – orizzontenergia.it

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L’America latina è la casa della savana. In particola questa enorme macchia verde ricopre da Nord a Sud l’interno territorio meridionale delle americhe. In Brasile in particolare la savana cresce copiosa per via del clima tropicale e sub-tropicale della zona.

Fra le regioni brasiliane occupate dalla foresta c’è quella del Cerrado che negli ultimi mesi desta non poca preoccupazione. Cosa sta succedendo? Non sarà mica che l’azione dell’uomo sta per l’ennesima volta mietendo le proprie vittime ai danni dell’ambiente? Vediamo.

Savana del Cerrano: il disastro è preannunciato

Cerrado – foto da pixabay – orizzontenergia.it

Nella savana della regione brasiliana del Cerrado coesistono e si alternano clima tropicale umido e secco. Ciò favorisce una ricca crescita di diverse specie animali e vegetali al punto da rendere il Cerrado la savana con il bioma più esteso dell’America Latina secondo solo a quello della Foresta Amazzonica.

Questo dato di fondamentale importanza lo fornisce l’associazione FAIRR (Farm Animal Investment Risk & Return). A quanto pre il Cerrado versa in una situazione più che preoccupante. La fisionomia di questa macchia verde è caratterizzata da arbusti, foreste e specie vegetali tanto numerose quanto diverse fra loro.

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Per quanto riguarda la biodiversità la savana del Cerrado è una delle zone più importanti del pianeta: il 5% delle specie viventi, ci dice il WWF, trova qui la propria casa. Nonostante sia uno dei territori più importanti al mondo, è al contempo anche il più minacciato. Il Cerrado non è tutelato come l’Amazzonia, che comunque è sempre oggetto di attività di decimazione delle specie vegetali.

La deforestazione nel Cerrado va avanti indisturbata e aggressiva già dagli anni 50 del ‘900. In questi anni le industrie iniziarono ad affinare i propri strumenti e ad oleare i propri ingranaggi. Nel concreto la savana brasiliana iniziò ad essere sfruttata per gli ampi spazi che vennero dedicati a colture di soia e allevamenti di bovini.

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Negli anni simile costume ha portato alal perdita di metà della vegetazione originaria e per il 2030 lo scenario si fa davvero apocalittico. Entro questo anno x il Cerrado avrà perso decine di milioni di acri di foreste e piante autoctone con conseguente perdita di biodiversità animale. Dal 2021 al 2022 la deforestazione ha conosciuto un incremento del 25%.

In un solo anno il disastro si è allargato a macchia d’olio e la stampa brasiliana raccoglie i dati della ddrammatica vicenda. La perdita di un’area verde così estesa andrà certamente ad influire negativamente sul clima rallentando e impedendo di fatto il raggiungimento degli obiettivi climatici previsto per il 2030. Il Cerrado ospita 200 specie di mammiferi, 860 di uccelli, 180 di rettili, 150 di anfibi e 1.200 di pesci.

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