Uno dei legumi più apprezzati ed utilizzati in cucina è il cecio, una pianta facile da coltivare e bella da vedere
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Il cecio è un legume appartenente alla Famiglia delle Fabacee. In natura si presenta sotto forma di piccoli baccelli dalla forma tondeggiante che variano dal bianco-beige al nero-verde. E’ una specie selvatica conosciuta fin dall’antichità. Sembra sia una pianta originaria della Turchia.
Le prime testimonianze del suo utilizzo come alimentano risalgono all’età del bronzo e sono state ritrovate in Iraq. Da lì si diffusero, poi, in tutto il mondo: dall’antico Egitto alla Grecia antica fino ad arrivare all’Impero romano. Sembra che il termine cecio derivi dal latino cicer.
E’ noto, infatti, che il cognome di Cicerone discendesse da un suo antenato, il quale aveva una vistosa verruca sul naso che ricordava proprio la forma di un cecio. Il cecio arietinum, in particolare, sembra essere una delle prime specie domestiche coltivate. Il termine arietinum, probabilmente, si riferisce alla somiglianza che i semi hanno con il profilo della testa di un ariete.
E’ una pianta che non richiede particolari cure per la sua coltivazione, probabilmente è anche uno dei motivi per i quali ha avuto un buon successo. Richiede, infatti, un terreno poco fertile. Da evitare anche un terriccio argilloso e soggetto a ristagni di acqua. Sceglierne uno a medio impasto è la soluzione migliore.
Deve essere messo a dimora in una buca profonda, perchè le sue radici ramificano fino ad arrivare anche ad 1 metro e 20 di profondità. E’ questo il motivo per il quale è una pianta che può resistere anche alla siccità.I rami sono eretti e presentano una leggera peluria. La loro lunghezza varia dai 40 agli 80 centimetri.
Le foglie sono opposte e sono composte da 6-7 paia di foglioline a forma ellittica e denticolate. E’ una pianta che sopporta molto bene anche le basse temperature e per questa sua caratteristica è definita anche pianta microterma. Infatti, il suo seme può germinare anche ad una temperatura di 10°C.
In Italia è una pianta conosciuta e molto apprezzata. La sua semina avviene in Autunno nella parte meridionale della nostra penisola, mentre alla fine dell’Inverno nelle zone settentrionali. Non ha bisogno di abbondanti annaffiature. E’ sufficiente irrigare quando il terreno risulta asciutto.
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Questi legumi oggi sono molto richiesti, tanto che la loro coltivazione a livello mondiale è terza come produzione dopo la soia e i fagioli. La farina che ne deriva è un alimento prezioso per chi è intollerante al glutine. Può essere usate, infatti, sia per le preparazioni salate che dolci.
La pianta ci regala anche dei bellissimi fiorellini. Possono essere bianchi, rosei o rossi. E, come i semi, sono commestibili. Le loro proprietà sono notevoli. Le fibre e le proteine che contengono favoriscono il senso di sazietà aiutando chi sta cercando di perdere qualche chilo.
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Migliorano, inoltre, la glicemia, favoriscono la salute dell’intestino e riducono il rischio cardiovascolare. Aiutano, inoltre, la salute del cervello e riducono la possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2. La presenza di ferro contrasta l’anemia e sono un ottimo alimento proteico per chi ha scelto o deve seguire diete vegetariane o vegane.