È allarme neve in mezza Europa, l’assenza della neve sugli Appennini costringe alla chiusura degli impianti sciistici, fa troppo caldo.
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Quest’anno, in particolare, la situazione della neve in montagna è drammatica. Dopo un’estate dal caldo record, le temperature si sono mantenute alte per tutto l’autunno. Ora, in pieno inverno, l’assenza di neve sta causando gravi disagi, tanto che gran parte degli impianti sciistici non può aprire. Sull’Appennino, ad esempio, fa così caldo che non si può sparare nemmeno la neve artificiale.
La stagione sciistica in Italia non è partita, se non in alcune località delle Alpi, le quali hanno fatto uso, però, della neve artificiale. In altre parti, le neve artificiale non ha attecchito per via delle elevate temperature. Quello che stiamo vivendo, sottolinea ancora una volta la gravità dei cambiamenti climatici e i danni economici che siamo costretti a subire, specie con il turismo invernale.
L’assenza di neve sull’Appennino: situazione drammatica
Turismo invernale scarso e limitato dall’assenza delle neve, sta mettendo in ginocchio molte categorie. Federfuni chiede al Governo di fare qualcosa per tutti i disoccupati del settore, sostegni ai lavoratori e alle aziende delle filiera del turismo bianco. Tutti coloro che lavorano con gli impianti sciistici chiedono di essere aiutati in questo momento difficile.
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Gli impianti che ne hanno la possibilità, in questi giorni dovranno ricorrere all’innevamento artificiale. Ma questa è una soluzione sostenibile? La neve finta è più compatta di quella naturale e ha una quantità di aria minore per metro quadrato. Tra l’altro, quando si scioglie, questa potrebbe rovinare il suolo, non permettendo la naturale ricrescita della vegetazione.
Non solo la neve artificiale consuma energia, ma crea anche un danno ambientale, con forte rischio di erosione. I geologi sono contrari all’utilizzo di questo sistema di innevamento, poiché significa sprecare troppe risorse idriche ed energetiche. Non siamo nelle condizioni per potercelo permettere, tanto che molti Comuni e Regioni ne hanno vietato l’utilizzo.
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Si tratta di un problema non da poco, visto che nel settore sono migliaia i lavoratori che in questo momento sono impossibilitati a lavorare e a guadagnare. Occorre investire su impianti sciistici green, ridurre le emissioni e fare tanti sacrifici per ripristinare un clima normale, anche se siamo già troppo in ritardo. Nel frattempo, non resta che sperare nell’arrivo del freddo e della neve nelle prossime settimane.