Gli antichi romani non smettono mai di stupirci ed a distanza di 2000 anni lo fanno ancora. Sapevi che era un popolo green? Ecco l’incredibile scoperta.
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Nei libri di storia abbiamo avuto sempre modo di apprezzare i romani, quel popolo che amiamo e che ci mettono da sempre curiosità al pari degli anti egizi. Si sono sempre distinti ed hanno gettato le basi della magnificenza e potenza, noi ancora oggi non possiamo che ammirare questo splendido spettacolo che loro hanno lasciato a noi.
Tutti abbiamo studiato la storia degli antichi romani ma nessuno ci ha mai detto che erano un popolo con una marcia in più e da cui avremmo tanto da imparare. I romani sono infatti un popolo sostenibile e le loro azioni andavano a conformarsi nel rispetto dell’ambiente. Perché sono da considerarsi green?
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Una domanda a cui Ohga fornisce una compiuta risposta e che ci lascia piacevolmente senza parole. A quanto pare i romani erano green nelle loro architetture, merito di una tecnica sostenibile che impiegavano 2000 anni fa e che prende il nome di hot mixing. A questa conclusione si è pervenuti grazie ai risultati emersi nello studio avente per titolo Hot mixing: Mechanistic insights into the durability of ancient Roman condotto da un gruppo di scienziati provenienti dagli Usa, dall’Italia e dalla Svizzera.
Questi hanno analizzato dei campioni di cemento la cui composizione è paragonabile a quella usata dai romani in molte costruzioni dell’impero. E’ stato rilevato come i grossi blocchi calcarei presenti all’interno del cemento sono formati in modo da tale da evitare crepe e quindi auto ripararsi. I romani preparavano il composto per le costruzioni a temperature elevate per consentire reazioni chimiche che altrimenti non avrebbero avuto.
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Con il calore poi il cemento si assesta e si solidifica più in fretta. In questo modo il calcare si scioglie nelle crepe e si solidifica nuovamente quando piovana, un procedimento che ottura le crepe. Usare oggi questa tecnica potrebbe ridurre significativamente l’impatto ambientale del cemento e riducendo così l’emissione di CO2 con notevole riduzione dell’impatto ambientale del cemento, che ad oggi è causa dell’8% delle emissioni mondiali di gas serra.