I frutteti sono in anticipo, purtroppo si tratta di una vera emergenza. La situazione è davvero insostenibile
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Il problema dei cambiamenti climatici e delle temperature ballerine continua, inesorabilmente, a destare non poche preoccupazioni. C’è chi sicuramente è “contento” ed avrà apprezzato un Natale così caldo, dalle temperature quasi primaverili, sottovalutando che questo si traduce in un vero e proprio danno per il nostro ecosistema e non solo. Molte coltivazioni si sono anticipate, possiamo già trovare, ad esempio, mimose ben fiorite, assolutamente fuori dal periodo della loro abituale fioritura. Questi rappresentano segnali abbastanza preoccupanti.
Se i fiori ed i frutti, anticipano la loro fioritura e crescita, i primi freddi inevitabilmente spazzeranno tutto via, rendendo le coltivazioni praticamente nulle. Un danno, quindi, per l’ambiente, per l’agricoltura ed anche per noi, per la nostra alimentazione, in quanto il nostro corpo necessita dell’assunzione di frutta e di verdura. I frutteti sono in anticipo di almeno un mese: l’emergenza è davvero importante e non bisogna più sottovalutare i rischi ed i danni che questo può comportare anche dal punto di vista economico, per il nostro Paese.
Frutteti in anticipo: è emergenza
A lanciare l’allarme è, ovviamente, il campo della ricerca attiva nel settore. Gli studi effettuati hanno preso in considerazione la Regione Emilia Romagna, dove le fioriture degli alberi di melo risultano essere in netto anticipo rispetto al 2022, quando il problema destava già non poche preoccupazioni. Se le fioriture si anticipano così tanto, come abbiamo già detto, il freddo che arriverà sarà devastante e capace di radere tutte le coltivazioni praticamente al suolo. Che cosa vuol dire questo? Che anno dopo anno ci ritroveremo con una produzione sempre minore.
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Impossibile non rendersi conto, dunque, che questo rappresenta un danno importante sotto tanti punti di vista. Tutte le piante da frutto, per raggiugere un ottima produzione, necessitano di diverse fasi, com’è ovvio che sia. Questo purtroppo non avviene più, perché ricevono temperature primaverili in inverno e, spesso, sono vittime di gelate improvvise in primavera. Completamente lontano a quello che dovrebbe essere il normale ciclo della natura e di fioritura.
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Trovarsi le piante che germogliano in largo anticipo, quindi, non è certamente un segnale positivo, come sottolineano i ricercatori del settore. Quest’anno, al 7 di gennaio si è registrata la stessa somma termica di febbraio 2022: si tratta di una circostanza abbastanza preoccupante. Il contesto produttivo in cui viviamo è diventato molto incerto ed è solo grazie agli studi di settore ed alla tecnologia che possiamo prevedere la gravità di alcuni accadimenti per poter, eventualmente e dove è possibile, correre ai ripari.