1,3 miliardi di tonnellate di alimenti vengono buttati ogni anno: l’assurdo motivo

Ogni anno si butta sempre più cibo e, a volte, per motivi superficiali e non legati alla qualità degli alimenti

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Sono da diversi anni, ormai, che la questione del cibo sprecato è sul tavolo dei governi di tutto il mondo. Secondo le stime della FAO oltre un terzo del cibo prodotto viene gettato. Gli alimenti si sprecano o si perdono lungo l’intera catena di approvvigionamento alimentare.

Già nel 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva presentato alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Uno di questi riguardava proprio dimezzare gli sprechi alimentari pro capite sia a livello di vendita al dettaglio che del consumatore stesso.

Infatti, nei paesi industrializzati il fenomeno dell spreco è dovuto ad un’ errata conservazione degli alimenti, a problemi durante la lavorazione e al consumatore finale, il quale, acquista prodotti che poi lascia scadere nel frigorifero per semplice dimenticanza o superficialità.

La produzione di frutta e verdura a filiera corta, con la conseguente vendita direttamente in azienda o nei mercati settimanali, ha minori perdite rispetto a quella industriale. E’ un modo etico e sostenibile, sia perchè questo tipo di produzione è legata alla stagionalità dei prodotti, sia per il basso impatto ambientale.

Lo spreco di alimenti legato ad un motivo assurdo

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Sarebbe importante che ognuno di noi ritornasse a scegliere il cibo fresco in base alle sue qualità tralasciando l’estetica. Infatti, spesso, il consumatore finale sceglie un prodotto perchè è bello, piacevole alla vista, e non per il suo valore nutritivo.

Viviamo in un’epoca in cui tutto è visto in funzione del bello. Ma non tutto ciò che è brutto da vedere deve essere obbligatoriamente cattivo e non sano. Molti di noi hanno perso la voglia di comprendere da dove arriva un prodotto e come è stato coltivato.

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Nonostante si legga e si senta spesso quanto un’alimentazione sana, varia ed equilibratt faccia la differenza per la nostra salute, spesso acquistiamo senza farci alcuna domanda. Un modo per riappropiarci del gusto del cibo sano è ricominciare a produrci da soli ciò che ci piace.

In molte scuole, sia asili che primarie, sta tornando il piacere delle attività all’aperto, viste come un momento educativo fondamentale per la crescita sana dei nostri bambini. Una delle più gettonate è la presenza di un piccolo orto. I bimbi, quasi quotidianamente, se ne prendono cura, arrivando, alla fine, a consumare ciò che hanno coltivato.

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In questo modo si comincia da piccoli ad imparare che, ciò che è brutto, non necessariamente non è buono. Un’inversione di tendenza che parte dai piccoli per arrivare ai grandi. Sì, perchè, anche noi adulti dobbiamo tornare alla curiosità tipica del bambino e a chiederci il perchè e il come.

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