Asfalto riciclato, ottenuto con materiali di recupero, la nuova frontiera green sulle strade del mondo: vediamo di cosa si tratta
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La transizione energetica ed ecologica ha di fatto imposto un’accelerazione della ricerca e dell’innovazione nel campo della sostenibilità in tutti i settori. Gli input riguardano anche la capacità di recuperare e riutilizzare i materiali per attivare la cosiddetta economia circolare. Il riuso è un punto chiave nella possibilità di eliminare anche i rifiuti dal Pianeta.
Inoltre la riduzione dell’impiego di nuove materie prime contribuisce automaticamente ad un abbassamento significativo delle emissioni dei gas serra nell’atmosfera. La spinta è dunque volta all’aumento della sostenibilità di interventi di realizzazione e manutenzione delle infrastrutture, con un ulteriore vantaggio nei costi.
Il trattamento dell’asfalto è una scelta di politica economica per la preservazione delle risorse naturali. L’industria cerca pertanto costantemente soluzioni in grado di ottimizzare i processi all’interno degli impianti di miscelazione degli asfalti. Un concetto importante è l’aumento della quantità aggiunta di asfalto di recupero. In tutto il mondo nella produzione dell’ “oro nero”, l’asfalto di recupero è sempre più valorizzato come risorsa.
Nei paesi industrializzati inoltre i chilometri di strade risanate sono di gran lunga superiori a quelli di nuove strade. Quindi milioni di tonnellate di asfalto devono essere asportate attraverso le frese a freddo per poi essere frantumate e recuperate. Grazie ai processi impeccabili il riciclaggio dell’asfalto può rivelarsi economico e sostenibile.
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Non solo asfalto recuperato ma anche grafene, plastiche dure riciclate e asfalti modificati con l’aggiunta di polverino di gomma da riciclo di pneumatici a fine ciclo vita. In quest’ottica di riutilizzo di materiali altrimenti considerati di scarto si ottengono anche migliori performance del prodotto. Nel caso dell’aggiunta del polverino da pneumatici fuori uso, si hanno prestazioni meccaniche migliori rispetto ai bitumi tradizionali, con una notevole riduzione in termini di rumorosità al passaggio dei veicoli.
I vantaggi dell’utilizzo di questa tipologia di asfalto modificato e riciclato sono inoltre riferibili alla lunga durata con una notevole resilienza all’invecchiamento. Una maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe con un contenimento dei costi di manutenzione e infine una maggiore sicurezza grazie alla aderenza ottimale e al miglior drenaggio dell’acqua, con una maggiore resistenza al formarsi delle buche.
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In Italia, a 6 anni dalla realizzazione della variante Canali a Reggio Emilia con bitumi modificati e riciclati, la pavimentazione si presenta con una struttura ancora perfetta. Oggi, la ripavimentazione dell’autostrada A4 Torino-Milano con i suoi 250 chilometri ci conferma che siamo sulla strada giusta.