Uva italiana da tavola, perché dobbiamo farne a meno? A quanto pare la produzione di tale amatissimo frutto scarseggia e la situazione pare non stia trovando soluzione.
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Chi non ama l’uva? Il gustoso frutto ci accompagna durante queste stagioni. Che sia bianca o scura, gustare l’uva è sempre un piacere. Sono tante le coltivazioni presenti nel nostro territorio, da nord a sud e passando per le isole, gustare l’uva è una delizia. Ma se non ami particolarmente l’uva magari apprezzerai un suo simpatico derivato: il vino.
Bianco, rosso o rosato al vino in pochi sanno dire di no. L’Italia è un paese che vanta una interessante esportazione di vino anche all’estero ma vi è una situazione incresciosa che si è venuta a creare e che merita di essere analizzata: l’uva sta scarseggiando, cosa si può fare per fronteggiare questa situazione preoccupante?
Uva italiana, perché sta scarseggiando?
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Le festività natalizie sono finite e siamo tornati alla normalità ma c’è una cosa che abbiamo avuto modo di notare il mese scorso ovvero l’assenza di uva. O meglio una pochissima presenza di uva da tavola, a differenza di altri anni dov’era immediato reperirla tra le bancarelle ed i mercati ortofrutticoli. Cosa succede? Quest’anno vi è stata una scarsissima produzione di uva.
Questo Natale quindi lo ricorderemo per l’anno con la minore produzione di uva da tavola made in Italy. Cosa si cela dietro questa mancanza di produzione? Ovviamente il clima anomalo che si è registrato sulla penisola e di conseguenza il prodotto non ha retto. Il clima umido e persistente ovviamente non aiuta l’uva che necessita di altre temperature. Gli acini inoltre non presentavano un buon aspetto.
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Fattori quali le alte temperature fanno deperire chiaramente i grappoli con una rapidità incredibile. Si è tentato di allungare la stagionalità con tecniche agricole specifiche e/o metodi di conservazione in ambienti climatizzati ma non hanno portato il risultato sperato; l’integrità e la freschezza del prodotto sono state comunque compromesse.
