10 luoghi al mondo che stanno scomparendo: il perchè catastrofico

Ci sono luoghi al mondo che, secondo alcuni studiosi, a causa dei continui cambiamenti climatici, tra qualche anno non esisteranno più

10 luoghi mondo stanno scomparendo perchè catastrofico
Groenlandia-Pixabay-OrizzontEnergia.it

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I nuovi dati sull’innalzamento del mare, pubblicati su Nature Communications, mostrano che entro la metà del secolo, le frequenti inondazioni costiere aumenteranno. Saranno sommerse intere aree che attualmente ospitano centinaia di milioni di persone.

Nell’Arcipelago delle Fji, sull’Oceano Pacifico, ci sono intere popolazioni che si stanno trasferendo. Si chiama migrazione cliamatica, proprio perché dovuta ai cambiamenti atmosferici. Sono 130 le persone del primo villaggio che hanno traslocato su una collina più all’interno di un chilometro e mezzo, perché il loro luogo nativo è sommerso.

Giacarata sta affondando di circa 25 cm all’anno, per la compattazione degli strati del sottosuolo dovuto anche all’estrazione incontrollata di acqua. Entro il 2100 sarà, molto probabilmente, sott’acqua e cederà il suo posto ad una nuova città, che ancora non esiste, e sarà collocata nell’isola del Borneo diventando la nuova capitale dell’Indonesia.

Anche per Rio de Janerio entro i prossimi 80 anni, si prevede un innalzamento dai 30 cm ai 2 metri. Questo problema si somma anche all’enorme sviluppo urbano, la popolazione è passata da 8 milioni di cittadini a 13 milioni negli ultimi 50 anni.

Questa situazione ha portato alla costruzione di interi quartieri improvvisati, le favelas,  lungo i corsi d’acqua e queste saranno le prime zone che  a rischio di inondazione. Si calcola che sono più di 150 milioni le persone che vivono in territori che finiranno sotto il livello dell’acqua.

Alcuni tra i luoghi che, fra qualche anno, non esisteranno più

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Piramide-Pixabay-OrizzontEnergia.it

La siccità è un’altra delle conseguenze del cambiamento climatico. Il terreno diventa sempre meno fertile e si trasforma in deserto.  Questo sta succedendo al Mar morto che è sceso di almeno 35 metri nello scorso secolo e secondo gli esperti sarà completamente prosciugato entro il 3050.

Il confine tra gli Stati Uniti ed il Messico, il Rio Grande rischia di sparire, visto che negli ultimi 100 anni le rilevazioni hanno  registrato i livelli più bassi di questo fiume importantissimo per l’ecosistema. In Africa, Burkina Faso, la vegetazione non cresce più, soprattutto nell’area del Sahel.

Le precipitazioni sono diminuite e sono  scomparse ampie aree coltivabili, oltre 9 milioni di ettari terra. In Sudan, le, circa, 200 piramidi costruite sulla sabbia rischiano di esserne sommerse. Procurarsi il cibo diviene più difficile non solo nelle zone calde ma anche quelle fredde.

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In Siberia, gli ultimi inverni sono stati più caldi, e hanno portato ad intense piogge trasformate poi in ghiaccio sulla vegetazione, impedendo così alle renne di cibarsi. In Groenlandia il ghiaccio si fonde ad una velocità maggiore del deposito di nuova neve.

Le comunità indigene ne sono fortemente danneggiate anche perché sfruttano solitamente le distese ghiacciate per il trasporto, la caccia e la pesca.  Nel luglio 2022 la temperatura ha superato più volte i 15 gradi, ossia 20 sopra la media, fondendo  6 tonnellate di acqua al giorno.

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Nella lista c’è anche l’Italia. Venezia infatti è collocata su un terreno di sabbia e ghiaia che si sta compattando e la superficie si abbassa piano piano. Questo, sommato all’innalzamento marino, porta a cambiamenti drastici. All’inizio dello secolo scorso le alte maree eccezionali, che superavano i 110 cm, erano una all’anno, oggi sono 5 o 6.