La nostra penisola è un luogo bellissimo in cui vivere, ma dobbiamo fare i conti con le particolari caratteristiche del territorio
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La notte tra il 25 e il 26 Novembre dello scorso anno hanno segnato alcuni abitanti dell’isola di Ischia. Il terreno ha ceduto e una serie di detriti, partiti dal Monte Epomeo, sono scesi verso il mare distruggendo tutto ciò che hanno incontrato.
Ischia non è nuova a questo tipo di episodi, la cui causa, spesso, è da cercare nell’abuso edilizio che si è perpetrato negli anni. In Gazzetta Ufficiale del 3 Dicembre esce il testo di un decreto legge che mira, con interventi urgenti, ad aiutare le popolazioni colpite.
Il Governo ha previsto di stanziare 10 milioni di euro alla Protezione Civile della Regione Campania. In seguito a tale decisione Sigea, Società Italiana di Geologia Ambientale, ha formalmente chiesto che una parte di questi fondi sia destinata all’educazione ambientale in tutte le scuole italiane, sia pubbliche che private della Campania.
Questo è il primo passo per fare in modo che la proposta si allarghi anche a tutte le scuole, di ogni ordine e grado, in tutta la penisola. L’Italia, infatti, è uno dei paesi del Mediterraneo a maggiori rischio sismico. L’alta sismicità è legata alla particolare posizione geografica in cui il nostro paese si trova.
Le zone maggiormente colpite sono quelle situate nella parte centro-meridionale, lungo la dorsale appenninica, fino ad arrivare in Calabria e Sicilia. Nelle zone del Nord le aree maggiormente interessate sono quelle del Friuli, del Veneto e della Liguria.
L’importanza dell’educazione ambientale nelle scuole italiane
Negli anni moltissimi sono stati i terremoti che hanno causato anche danni ingenti e, purtroppo, anche molte vittime. Da qui si comprende quanto il tema dell’educazione ambientale debba essere visto come una materia vera e propria da trattare nelle scuole.
La scuola è il luogo giusto per attivare progetti educativi sulla sostenibilità, sull’importanza del nostro patrimonio culturale e per imparare a stabilire un legame con il territorio in cui viviamo, al fine di conoscerlo e rispettarlo. Alcune regioni hanno già messo a disposizione delle scuole una serie di iniziative.
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La Regione Lombardia nel sito dedicato allo sviluppo sostenibile, ha elencato quali sono gli obiettivi e le possibili strategie per poter implementare tali progetti a livello scolastico. Così come il Trentino che ha già preparato il nuovo catalogo A scuola di ambiente e stili di vita.
Anche alcune Associazioni si stanno muovendo in questo senso già da molti anni. Il WWF, per esempio, ha realizzato una piattaforma di apprendimento totalmente gratuita, la One Planet School, Conoscere. Connettere. Agire. Qui chiunque può connettersi e apprendere attraverso i vari contenuti formativi legati all’ambiente.
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Una library a cui anche gli insegnanti possono accedere per avere informazioni su appuntamenti formativi relativi al territorio e rimanere aggiornati sulle novità. Un modo per formarsi e riportare, in seguito, ai propri studenti ciò che hanno appreso.
Per permettere agli insegnanti di aggiungere una materia così importante al loro orario scolastico, probabilmente sarebbe da rivedere l’organizzazione della scuola. Prevedere di aggiungere delle ore in più, significherebbe stravolgere la sua struttura così come la conosciamo. Forse bisognerebbe cominciare da qui.