Avete mai sentito parlare delle rane di vetro? Un vero spettacolo della natura che è stato studiato dagli esperti. Andiamo a scoprire nel dettaglio questa specie.
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Uno degli aspetti più interessanti di una parte del mondo animale è sicuramente la capacità di mimetizzarsi. La mimetizzazione non è rara nel mondo animale ed è un’arma fondamentale per difendersi da eventuali attacchi dei predatori che possono rivelarsi letali.
Tuttavia esistono dei tipi di mimetizzazione che meritano di essere approfonditi attraverso studi. È il caso delle cosiddette rane di vetro che riesco addirittura a diventare trasparenti.
È l’unico animale che presenta trasparenze. Ma non solo. Riesce addirittura a dosare il livello di trasparenza durante l’arco della giornata e della notte. Durante il giorno, infatti, il loro livello di trasparenza è minore e hanno il dorso di un verde fluorescente proprio per mimetizzarsi nella boscaglia.
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Ma il fenomeno particolare che riescono a mettere in atto si presenta di notte quando diventano del tutto trasparenti, soprattutto nel ventre. Questo gli permette di diventare completamente invisibile nella notte e dormire sogni tranquilli. A destare particolarmente interesse è il meccanismo con il quale queste rane riescono a diventare invisibili.
Ad oggi il meccanismo è abbastanza chiaro grazie ad uno studio pubblicato su Science da un team di studiosi della Duke University: questa specie riesce ad immagazzinare totalmente i loro globuli rossi.
Nello specifico, gran parte dell’emoglobina presente nei globuli bianchi viene immagazzinata in pochissimo tempo nel fegato e, poi, durante il giorno, viene ripresa l’attività circolatoria. Una cosa curiosa visto che il sangue, pur immagazzinandosi in brevissimo tempo, riesce a non coagularsi senza portare dei danni all’organismo dell’animale.
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Studiare questo tipo di meccanismo è importante perché, capendo il motivo per cui il sangue non si coagula pur restando fermo nel fegato, si potrebbero fare dei veri e propri passi avanti nella medicina, nella cura di diverse patologie ancora oggi presenti. Non sarebbe la prima volta che, attraverso degli studi sul mondo animale, si riescono a fare progressi nella medicina, limitando la pericolosità di alcune malattie che affliggono l’essere umano.