L’intelligenza artificiale è servita a studiare e analizzare il rumore delle barriere coralline. Merito del team di ricercatori dell’Università di Exeter
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Gli amanti dei film Disney sono già a conoscenza del suono che c’è in fondo al mare, come raccontato nella nota pellicola La Sirenetta. Qui il granchio Sebastian a suon musica provava a convincere la protagonista, Ariel, di quanto fosse bella la vita nei fondali marini. Ma che rumore c’è qui sotto dove vive la barriera corallina?
Una domanda a cui hanno provato a rispondere un team di ricercatori dell’Università di Exeter. Qui gli studiosi hanno creato un programma di intelligenza artificiale per determinare la salute delle barriere coralline ascoltando i suoni prodotti dagli organismi viventi che le compongono. Utilizzando l’analisi con l’IA di questi suoni complessi, i ricercatori possono ottenere dati per misurare la salute dei coralli e avviare progetti di recupero.
Fino ad ora, le indagini sulla salute delle barriere coralline erano limitate dalla complessità dei suoni prodotti dagli organismi viventi che le compongono e dalle difficoltà nell’identificare questi suoni utilizzando registrazioni individuali. Inoltre, le indagini visive erano limitate dal fatto che molte creature della barriera corallina si nascondono o sono attive di notte.
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Per superare queste difficoltà, il team di ricercatori dell’Università di Exeter ha sviluppato un programma di intelligenza artificiale in grado di riconoscere il canto di una barriera corallina in buono stato. Questo approccio tecnologico, basato sull’apprendimento automatico, consente di ottenere informazioni più precise e veloci sullo stato di salute delle barriere coralline.
Il team di ricercatori dell’Università di Exeter ha sviluppato un programma di intelligenza artificiale in grado di analizzare i suoni prodotti dalle barriere coralline per determinare la loro salute. Le registrazioni utilizzate per lo studio sono state effettuate in Indonesia, dove alcune barriere coralline sono gravemente danneggiate.
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Gli autori della ricerca sostengono che questo metodo con l’IA rappresenta un’importante opportunità per migliorare il monitoraggio delle barriere coralline in tutto il mondo. Inoltre, utilizzare registratori di suoni e intelligenza artificiale per monitorare le barriere coralline è più facile ed economico rispetto a far visitare ripetutamente la barriera da subacquei esperti, specialmente in località remote.