Educazione ambientale, così importante eppure “snobbata” dalle scuole italiane. Perché avviene questo? Cosa si può fare sul punto?
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Il sistema scolastico italiano è composto come in ogni paese dai suoi gradi. Per alcuni sono troppi questi anni visto che in media si entra nel mondo del lavoro ad un’età superiore rispetto che in altri paesi. Tuttavia denigrare in toto il nostro sistema scolastico è scorretto se non altro perché sono numerose le menti eccellenti che in Italia si sono formati e solo all’estero hanno trovato il giusto impiego.
Ma questo è un altro discorso. Il punto fermo è che le priorità spesso sono quelle sbagliate. Forse ci si focalizza troppo su alcune materie e meno sull’altre e questo crea una lacuna di informazioni veramente gravosa, soprattutto in alcuni casi dove la carriera c’entra ben poco, trattandosi invece della nostra stessa sicurezza.
Educazione ambientale, perché può salvarci la vita?
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Era il 26 dicembre del 2004 quando il terremoto di Sumatra ha distrutto l’Indonesia: uno tsunami che ha ucciso circa 250mila persone, una delle piu’ grandi catastrofi. Tilly è una bambina inglese che salvò in quell’occasione la vita a cento persone che si trovavano sulla sua stessa spiaggia. Una notizia che avrebbe meritato le prime pagine e che invece è passata in sordina.
Come ha fatto la bambina a salvarli? Aveva capito che stava per accadere qualcosa di nefasto, merito dell’insegnamento a scuola dove Tilly aveva appunto appreso i segnali da cogliere per mettersi in sicurezza. Questa storia è veramente importante e ci fa capire come l’educazione ambientale sia una materia da introdurre immediatamente nelle scuole.
Nella scuola italiana siamo ancora piuttosto indietro e questo ha spinto la Società italiana di geologia ambientale ad intervenire. La Sigea ha infatti lanciato un appello al governo affinché si possa considerare l’insegnamento dei rischi connessi ai disastri ambientali come priorità assoluta e destinare quindi fondi per agevolarne la divulgazione.
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L’educazione ambientale viene ad oggi enucleata nell’ora di educazione civica che viene eseguita un’ora a settimana ma lo spazio dedicato è veramente esiguo. “C’è molta inconsapevolezza sui pericoli naturali, che diventano rischi per la nostra vita quando si intrecciano con le nostre attività quotidiane” sono queste le parole pronunciate dai geologi che si sono schierati a fianco di Sigea per sottolineare tale problema nelle scuole. E’ ora di intervenire, prima che sia troppo tardi.