“Neve sulla montagna”: come prendersene cura

Si chiama neve sulla montagna, una pianta bellissima dalle caratteristiche uniche: vediamo come coltivarla e curarla.

coltivazione Euphorbia marginata
Euphorbia marginata (Canva) – Orizzontenergia.it

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Appartenente alla famiglia delle Euforbiacee, l’Euphorbia marginata, chiamata comunemente come neve sulla montagna, presenta delle caratteristiche uniche. Si tratta di una pianta molto particolare, composta da un fogliame variegato e incantevole che ricorda la neve. Le brattee sono variegate, queste presentano una parte centrale verde e il resto della foglia è bianchissimo.

Si tratta di una pianta annuale e dalla crescita rapidissima. Prima di coltivarla, è utile conoscere alcune informazioni preziose per una cura perfetta. La neve sulla montagna necessita di tanta luce diretta, almeno sei ore al giorno. La luce ne garantisce lo sviluppo corretto, nonché la fioritura. I fiori sono piccolini e di colore bianco e fioriscono alla fine dell’estate, protraendosi per tutto l’autunno. In alcuni casi, arrivano persino a metà inverno.

Coltivazione e cura della neve sulla montagna, l’Euphorbia marginata

Cure pianta Neve sulla Montagna
Coltivazione della Neve sulla Montagna (Canva) – Orizzontenergia.it

L’Euphorbia marginata è bella e resistente, facile da coltivare anche da parte dei meno esperti. Il terriccio da utilizzare può essere quello comune, tanto che la pianta si adatta a qualsiasi tipo. Bisogna fare attenzione all’umidità accumulata e ai ristagni idrici, poiché è una pianta molto vulnerabile, in grado si sviluppare marciume in modo frettoloso.

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Per questo motivo, per farla stare nelle migliori condizioni, è bene coltivarla in un terriccio composto da sabbia, ben drenato e leggermente basico nel pH. Le annaffiature si effettuano solo quando il terriccio è asciutto. Per quanto riguarda il concime, questa non necessita di troppo fertilizzante per il suo sviluppo. Prospera anche in condizioni non ideali.

Tuttavia, un buon fertilizzante preparato in casa non fa certo male, l’importante è che sia del tutto naturale. In primavera, durante il suo riposo vegetativo, occorre effettuare lavori di potatura, ripulendo la pianta da foglie secche e rami morti o danneggiati. Quando si lavora con questa pianta bisogna indossare sempre i guanti.

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La linfa contenuta negli steli, infatti, è tossica e causa irritazioni sulla cute. Si può propagare per talea, basta tagliare un ramo resistente e lasciarlo asciugare per un paio di giorni, per poi trapiantarlo in un terriccio ricco di torba e inumidito. È attaccata da parassiti, perciò è bene prevenire il problema, coltivando la pianta in uno spazio ideale, ricco di luce, e usando fungicidi.

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