In Italia una campagna per fermare l’uso degli imballaggi usa e getta e non solo. Le associazioni chiamano in causa la politica
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Di crisi climatica globale e di riscaldamento non si mette di parlare. Nel corso dell’estate da record con alti tassi di siccità e nei mesi passati con temperature primaverili in autunno, ne abbiamo avuto la conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che il clima non è più lo stesso. Ecco allora che si deve lavorare sulla riduzione dei rifiuti, invogliando alla logica del riciclo e del riuso.
Proprio per questo le associazioni ambientaliste chiedono lo stop agli imballaggi usa e getta, soprattutto quelli che vengono usati per confezionare frutta e verdura vendute nei supermercati. Secondo gli ultimi dati raccolti sono circa un miliardo e duecento milioni le vaschette di plastica che vengono smaltite in Italia. Si tratta di prodotti non facilmente riciclabili e che per questo finiscono soprattutto negli inceneritori creando anche difficoltà nei cittadini che vogliono seguire la raccolta differenziata. Proprio per questo, nel nostro Paese, è partita una campagna di sensibilizzazione.
Si chiama “Basta Vaschette” la campagna nazionale di sensibilizzazione lanciata dall’Associazione Mare Vivo e da Zero Waste Italy per chiedere lo stop alla produzione e diffusione degli imballaggi usa e getta. È partita lo scorso 16 gennaio e ha l’obiettivo di sensibilizzare, ancora una volta, i cittadini, ad un uso consapevole e minore della plastica orientandoli verso scelte più etiche e sosteibili con l’acquisto di prodotti sfusi.
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Dall’altro lato, le associazioni promotrici vogliono anche richiamare l’attenzione della politica nazionale chiedendo di agire, quanto prima, sulla scia di quanto è stato fatto in Francia. Qui dal 2021 si è deciso per lo stop definitivo alle vaschette per il cibo per contenuti minori al kg e mezzo. Il primo step di una normativa che prevede di ridurre il 20% degli imballaggi di plastica entro il 2025.
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Zero Waste Italy e Mare Vivo chiedono dunque che anche in Italia si possa procedere allo stesso modo della Francia istituendo una legge che riduca la produzione e l’uso degli imballaggi in plastica, soprattutto di polistirolo. Per questo le due associazioni chiedono un incontro urgente con il ministro dell’Ambiente per creare una sinergia e porre finalmente i primi passi per una nuova legge che sia al pari di quanto stabilito in Europa.