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Temperature globali “fuori dal grafico”: nel 2023 il caldo sarà senza precedenti

Le temperature globali e il loro innalzamento inarrestabile, causeranno caldo estremo nei prossimi mesi: vediamo le implicazioni e le conseguenze

Temperatura globale-Facebook-OrizzontEnergia.it

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L’aumento delle temperature medie globali coinvolge il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Le cause sono da imputare alle emissioni incontrollate di Co2 con i noti impatti climatici che tutti conosciamo. Le evidenze ci portano a sviluppare e ad implementare la transizione energetica ed ecologica per salvaguardare il Pianeta.

Le innegabili e devastanti derivazioni di questi sconvolgimenti climatici hanno comportato periodi di eventi atmosferici estremi. Siccità e inondazioni flagellano ininterrottamente il mondo a tutte le latitudini, con effetti e danni incalcolabili. E più il clima impazzisce più il ciclo naturale subisce inevitabili cambiamenti e interferenze con ricadute in un’ininterrotta e continua serie .

Ondate di caldo senza precedenti

El Nino-Facebook-collage OrizzontEnergia.it

La crisi climatica in atto comporta gli effetti che abbiamo tutti sotto gli occhi, ma gli scienziati segnalano un ulteriore protagonista in arrivo per il 2023. Si tratta del fenomeno naturale periodico chiamato El Nino, che provoca, ahimè, il riscaldamento anomalo delle acque degli oceani.

L’accoppiata che si potrebbe verificare con la compresenza di entrambi i fenomeni, climate change e El Nino, comporterebbe un ulteriore aumento delle temperature globali mai registrato sono ad ora. Le dinamiche relative che accompagnerebbero l’evento sono allarmanti e la preoccupazione cresce.

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El Nino da solo aveva già provocato ingenti danni irrimediabili alla fauna e alla flora oceanica negli anni passati, ma la sua comparsa in questo momento storico appare preludio di un’inevitabile catastrofe annunciata. Il particolare fenomeno atmosferico rappresentato da El Nino condizionerà pesantemente il clima dei prossimi mesi.

La Nina e El Nino sono rispettivamente un raffreddamento e riscaldamento della superficie oceanica. I cicli che caratterizzano questo evento hanno una durata che va da 2 a 6/7 anni. Gli esperti chiamano questa variazione ENSO per identificare questi fenomeni su larga scala, in alternanza, capaci di influenzare le condizioni meteo-climatiche globali.

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Negli ultimi due anni la protagonista è stata la Nina a livello planetario, e, secondo lo schema studiato, il fenomeno avrebbe dovuto determinare il calo delle temperature. L’anomalia registrata è invece il profilarsi dell’esatto contrario, con il verificarsi dell’anno più caldo di sempre, identificato nel 2022.

La risultanza è che il riscaldamento globale in atto, provocato dalle attività antropiche, gioca ormai un ruolo fondamentale tale da annullare gli effetti di questi immensi meccanismi climatici. La preoccupazione riguarda proprio il momento in cui gli effetti del global warming si sommeranno con quelli de El Nino. Le aspettative non sono rassicuranti e le previsioni degli esperti concordano su un trend di innalzamento continuo delle temperature, con picchi mai registrati e in aumento per il 2023 e probabilmente per il 2024.