Sta scomparendo: timore per le conseguenze del declino del Great Salt Lake

Per la fine del 2024 è previsto un record negativo: la scomparsa del bacino idrico salato più esteto dell’occidente. Parliamo del Great Salt Lake.

Great salt lake tramonto
Great salt lake, Utah – foto da pixabay – orizzontenergia.it

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Siamo nello Utah, USA, ai confini con il Colorado, nella terra in cui sorge il bacido idrico salato più esteso dell’Occidente: il Great Salt Lake. Entro la fine del 2024 di questa immensa distesa d’acqua salata probabilmente non resterà che sale.

Il problema è rappresentato soprattutto dalle componenti tossiche situate sul fondale del lago. Per far fronte all’ipotetico rischio, spiegano gli esperti, sarebbe necessario rifoornire il bacino idrico di almeno 1.200 miliardi di litri d’acqua all’anno. Esiste una soluzione?

Sta scomparendo il Great Salt Lake: previsioni e soluzioni

Great salt lake Utah
Lago salato – foto da pixabay – orizzontenergia.it

Per poter azzerare il rischio di prosciugamento il Great salt lake non chiede che 1.200 miliardi acqua, l’equivalente, per capirci, di 500.000 piscine olimpioniche. Il rischio concreto è rappresentato dalle polveri tossiche situate sul fondo del lago che emergendo rischierebbero di mettere a repentaglio la salute di più persone.

Il bacino d’acqua ad oggi ha perso il 73% dell’acqua e il 60% della superficie dal 1850. Il 2020 è stato l’anno critico dal momento che alcuni eventi particolari hanno privato il lago di ben 2/3 del suo normale afflusso. Ad oggi si trova al di sotto della soglia media di riempimento di almeno 5,8 metri. L’emergeza è chiara.

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Parliamo del rischio per la biodiversità. Il Great Sealt Lake è dimora di un habit naturale di circa 10 milioni di uccelli migratori ed è capace inoltre di contribuire alle attività economiche dello Utah con almeno 2,5 miliardi di dollari l’anno. Il prosciugamento del lago potrebbe comportare danni emisferici e regionali.

Sul fondale del lago le polveri tossiche presenti sono costituite per lo più da metallodi nocivi come antimonio, rame, zirconio e arsenico tutte polveri che, se sospinte dal vento e inalate, aumentano l’incidenza di bronchiti, asma, malattie del cuore e cancro. La siccità crescente sta alimentando i livelli di salinità del bacino con consegueze disastrose.

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La salinità dell’acqua, così aumentata, non è più ritenuta sicura per la vita delle alghe e dell’artemia salina: l’ecosistema della regione incontrerebbe così il collasso. Ad alimentare il lago sono i fiumi Bear, Jordan e Weber a loro volta alimentati dallo scioglimento della neve sulle montagne Wasatch. Il progetto prevede che molta della acqua venga fatta confluire nel bacino salato.

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