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Gli impollinatori diminuiscono, le conseguenze sono tragiche

Environmental Health Perspectives ha pubblicato uno studio in cui si evidenzia una drammatica situazione dei giorni nostri: la crescente carenza di insetti impollinatori.
Api – foto da pixabay – orizzontenergia.it
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Il cambiamento climatico, causa della crisi ambientale a carico del globo, sta trascinando dietro sé conseguenze funeste. Fra queste la crescente decimazione degli animali impollinatori.
Uno studio importante pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives ha rintracciato una correlazione evidente fra la carenza di api e l’aumento di malattie mortifere come ictus, diabete e tumori. Approfondiamo.

Gli impollinatori diminuiscono, la mortalità fra gli umani aumenta

Farfalla – foto da pixabay – orizzontenergia.it
Il titolo dell’indagine è “Deficit di impollinatori, consumo di cibo e conseguenze per la salute umana“. Questo studio si configura come un’analisi basata su modelli condotta dall’Università di Harvard, in particolare dal team Th Chan school of public health. Pubblicato su Environmental Health Perspectives abbiamo di fronte il primo studio che tiene unite salute umana e carenza di impollinatori.
In buona sostanza questo studio evidenzia il peso della penuria di insetti impollinatori sulla nostra specie, una correlazione impensata prima d’ora. Ebbene sì, anche l’uomo paga un prezzo per la crescente mortalità delle api e di tutti gli impollinatori selvatici. In ballo, hanno preannunciato altri autorevoli studi, è la sicurezza alimentare globale.

L’impatto è ora divenuto quantificabile. La resa delle colture del 2020 ha evidenziato come il mondo produca il 3-5% in meno di frutta, noci e verdura rispetto a quanto riuscirebbe a fare e la popolazione di impollinatori fosse al completo. Simile percentuale, apparentemente irrisoria, genera in realtà 427.000 morti l’anno per via del basso consumo di alimenti sani e le malattie associate a questo.

Le malattie da annoverare fra quelle determinate da un’alimentazione scorretta rientrano ictus, alcuni tipi di cancro, diabete e malattie del cuore. I campioni di aziende agricole considerate per lo studio provengono da Asia, Africa, Europa e America latina. Le lacune di reddito sono state registrate proprio su quelle colture la cui buona riuscita dipende dall’operato degli impollinatori.

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L’impollinazione, in buona sostanza, è insufficiente. Impollinazione, alimentazione e mortalità sono collegati da un filo rosso che rischia di fare inciampare la salute della civiltà tutta. Danneggiare le api equivale a danneggiare noi stessi, lo dichiara Harvard. La perdita di produzione alimentare è stata maggiore nei paesi a bass reddito, l’incremento di malattie non trasmissibili, invece, in quelli a medio e alto reddito.

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